evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa
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Relazione annuale 2006: Evoluzione <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong><br />
considerato e non comprendono qu<strong>in</strong>di le persone che<br />
sono già <strong>in</strong> trattamento. Pertanto, il numero totale di<br />
pazienti <strong>in</strong> terapia è nettamente superiore. In generale,<br />
<strong>in</strong> <strong>Europa</strong>, il dilagare <strong>del</strong>le terapie sostitutive osservato<br />
negli ultimi anni significa che il sistema terapeutico<br />
riguarda un gruppo crescente di persone con problemi<br />
legati al consumo di ero<strong>in</strong>a, che <strong>in</strong>vecchiano e che<br />
qu<strong>in</strong>di possono necessitare di cure e rimanere importanti<br />
consumatori di risorse per molti anni a venire.<br />
L’ero<strong>in</strong>a consumata <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> viene prodotta per la<br />
maggior parte <strong>in</strong> Afghanistan. L’<strong>Europa</strong> cont<strong>in</strong>ua a essere,<br />
<strong>in</strong> tutto il mondo, il teatro pr<strong>in</strong>cipale dei sequestri di ero<strong>in</strong>a;<br />
grazie all’aumento dei sequestri, i paesi <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong><br />
sudorientale (<strong>in</strong> particolare la Turchia) hanno oggi<br />
sorpassato i paesi <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong> occidentale e centrale <strong>in</strong><br />
term<strong>in</strong>i di volume di sostanze <strong>in</strong>tercettate. L’aumento <strong>del</strong><br />
numero di sequestri di ero<strong>in</strong>a evidenzia non solo la validità<br />
<strong>del</strong>le azioni coord<strong>in</strong>ate contro il traffico di stupefacenti<br />
a livello europeo, ma solleva anche importanti questioni<br />
sull’impatto <strong>del</strong>la crescente produzione di ero<strong>in</strong>a sul<br />
mercato europeo. Non sono visibili tendenze chiare<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di purezza media, ma il prezzo negli ultimi<br />
5 anni (1999-2004), corretto <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>flazione, è risultato<br />
<strong>in</strong> calo nella maggior parte dei paesi. E, tuttavia,<br />
sebbene <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> sia più facile e più economico reperire<br />
l’ero<strong>in</strong>a, f<strong>in</strong>ora non vi sono segnali che tale dim<strong>in</strong>uzione<br />
<strong>in</strong>fluisca sul livello di consumo generale. Gli <strong>in</strong>dicatori<br />
complessivi sembrano suggerire che <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> l’<strong>in</strong>cidenza<br />
<strong>del</strong> nuovo consumo di ero<strong>in</strong>a stia ancora dim<strong>in</strong>uendo<br />
e sia dest<strong>in</strong>ata probabilmente a stabilizzarsi, con una<br />
percentuale significativa (perlomeno <strong>in</strong> alcuni paesi) di<br />
soggetti con problemi di oppiacei che attualmente sono<br />
trattati con terapia sostitutiva. Tra coloro che entrano<br />
<strong>in</strong> cura per la prima volta, il numero di persone con un<br />
problema importante di tossicodipendenza da oppiacei<br />
è dim<strong>in</strong>uito nella maggior parte dei paesi. Non si deve<br />
dimenticare, tuttavia, che <strong>in</strong> passato quest’area è stata<br />
teatro di ondate di consumo epidemico, e per tale motivo<br />
è bene evitare di compiacersi <strong>del</strong>la situazione attuale.<br />
Nella relazione di quest’anno non mancano segnali<br />
preoccupanti che il numero di decessi legati al consumo di<br />
stupefacenti, generalmente <strong>in</strong> calo dal 2000, è leggermente<br />
aumentato nel 2004 nella maggior parte degli Stati. Se,<br />
da un lato, è ancora troppo presto per capire se queste<br />
piccole variazioni siano il preludio a un’<strong>in</strong>versione di<br />
tendenza di lungo term<strong>in</strong>e, dall’altro lato si deve ricordare<br />
che la mortalità legata al consumo di <strong>droga</strong> rappresenta<br />
una <strong>del</strong>le maggiori conseguenze per la salute pubblica <strong>del</strong><br />
consumo illecito di stupefacenti. Sebbene la percentuale<br />
dei decessi legati al consumo di <strong>droga</strong> tra i giovani sia<br />
dim<strong>in</strong>uita, a conferma <strong>del</strong>l’ipotesi che il consumo di<br />
ero<strong>in</strong>a per via parenterale è <strong>in</strong> calo <strong>in</strong> questa fascia di<br />
età, le cifre urbane disponibili sulla mortalità legata al<br />
consumo di stupefacenti (overdose e altre cause) mostrano<br />
che, attualmente, il 10-23 % di tutti i decessi tra adulti<br />
di 15-49 anni può essere attribuito agli oppiacei.<br />
Consumo per via parenterale e relativi problemi sanitari:<br />
un compagno sempre presente<br />
In molti paesi il consumo per via parenterale è quasi<br />
s<strong>in</strong>onimo di consumo di ero<strong>in</strong>a. Le eccezioni a questa<br />
regola, tuttavia, non mancano: qualche paese riferisce<br />
<strong>in</strong>fatti livelli significativi di consumo di stimolanti per<br />
via parenterale, soprattutto tra i consumatori pesanti di<br />
anfetam<strong>in</strong>e. Le <strong>in</strong>formazioni disponibili, che <strong>in</strong> certa misura<br />
riflettono il quadro tracciato per l’ero<strong>in</strong>a, suggeriscono<br />
una dim<strong>in</strong>uzione generale nel lungo term<strong>in</strong>e <strong>del</strong> consumo<br />
di <strong>droga</strong> per via parenterale. Ciò nonostante, <strong>in</strong> molti dei<br />
nuovi Stati membri il tasso di consumo per via parenterale<br />
rimane alto. È importante notare a questo punto che le<br />
cifre sul consumo di <strong>droga</strong> per via parenterale disponibili<br />
a livello nazionale o regionale sono scarse. Inoltre, da<br />
studi svolti di recente al riguardo <strong>in</strong> alcune regioni sono<br />
addirittura emersi leggeri aumenti. Il quadro più esaustivo<br />
di questo comportamento proviene dal monitoraggio dei<br />
consumatori di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong> terapia, tra i quali la percentuale<br />
di coloro che ne fa uso per via parenterale è drasticamente<br />
dim<strong>in</strong>uita <strong>in</strong> alcuni paesi, ma non <strong>in</strong> altri. In particolare, tra<br />
i vecchi Stati membri Danimarca, Grecia, Spagna, Francia,<br />
Italia e Regno Unito hanno tutti riferito un calo <strong>del</strong> tasso di<br />
consumatori per via parenterale tra gli ero<strong>in</strong>omani <strong>in</strong> cura.<br />
Il rapporto tra consumo di <strong>droga</strong> per via parenterale<br />
e problemi di salute ad esso correlati è noto: questi<br />
tossicodipendenti sono esposti a un alto rischio di overdose<br />
e a gravi <strong>in</strong>fezioni nonché ad altre condizioni quali<br />
setticemia e trombosi. L’<strong>in</strong>fezione da HIV è, tra i rischi<br />
sanitari, quello che maggiormente ha galvanizzato la<br />
risposta <strong>del</strong> settore europeo <strong>del</strong>la salute pubblica a questa<br />
forma di consumo di <strong>droga</strong>, al punto che oggi quasi tutti<br />
i paesi prevedono <strong>in</strong>terventi volti a prevenire nuove <strong>in</strong>fezioni.<br />
Per esempio, la fornitura di aghi e sir<strong>in</strong>ghe sterili, che <strong>in</strong><br />
passato è stata una soluzione controversa, oggi è attuata<br />
<strong>in</strong> varia misura <strong>in</strong> quasi tutti gli Stati membri, seppure con<br />
copertura diversa da paese a paese. La maggior parte degli<br />
Stati riferisce percentuali basse di nuovi casi di <strong>in</strong>fezione<br />
da HIV attribuibili al consumo di <strong>droga</strong> per via parenterale<br />
e si stima che tra i consumatori per via parenterale la<br />
percentuale di sieropositivi sia <strong>in</strong>feriore al 5 %. Ancora una<br />
volta, tuttavia, è importante tenere presente che: <strong>in</strong> primo<br />
luogo, due dei paesi più colpiti dall’AIDS tra i consumatori<br />
di <strong>droga</strong> per via parenterale (Spagna e Italia) al momento<br />
non forniscono dati nazionali sulla segnalazione dei casi<br />
di HIV; <strong>in</strong> secondo luogo, si riscontra che la trasmissione<br />
<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione da HIV <strong>in</strong> <strong>Europa</strong> cont<strong>in</strong>ua ad avvenire <strong>in</strong><br />
gruppi specifici di consumatori di stupefacenti per via<br />
parenterale e vi sono addirittura segni di un aumento<br />
dei casi <strong>in</strong> alcuni dei gruppi di popolazione studiati.<br />
Un quadro di gran lunga più negativo si presenta per<br />
le percentuali di <strong>in</strong>fezione dovuta al virus <strong>del</strong>l’epatite C<br />
(HCV), che rimangono quasi ovunque alte tra<br />
i consumatori di <strong>droga</strong> per via parenterale. Il trattamento<br />
dei disturbi sanitari legati all’HCV tra i consumatori<br />
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