evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa
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Capitolo 6: Consumo di oppiacei e <strong>in</strong>iezione di <strong>droga</strong><br />
richieste presentate nel 2004, secondo l’<strong>in</strong>dicatore<br />
riferito alla richiesta di trattamento, gli oppiacei sono<br />
menzionati come sostanza primaria nel 60 % circa dei<br />
casi; poco più <strong>del</strong>la metà (53 %) di questi consumatori<br />
di oppiacei si <strong>in</strong>ietta la sostanza ( 175 ). Va sottol<strong>in</strong>eato<br />
che l’<strong>in</strong>dicatore riferito alla richiesta di trattamento non<br />
comprende tutti i soggetti <strong>in</strong> terapia per oppiacei (che<br />
sono molto più numerosi), bensì soltanto le persone che<br />
chiedono di entrare <strong>in</strong> terapia nell’anno di riferimento.<br />
La percentuale di pazienti che chiede di poter <strong>in</strong>iziare un<br />
trattamento per dipendenza dall’ero<strong>in</strong>a è diversa da paese<br />
a paese. In base ai più recenti dati disponibili, è possibile<br />
suddividere i paesi nei seguenti tre gruppi, a seconda<br />
<strong>del</strong> numero di tossicodipendenti che chiede di entrare <strong>in</strong><br />
terapia con problematiche legate al consumo di ero<strong>in</strong>a:<br />
• sotto il 50 %: Repubblica ceca, Danimarca, Ungheria,<br />
Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, F<strong>in</strong>landia, Svezia;<br />
• 50-70 %: Germania, Spagna, Francia, Irlanda,<br />
Cipro, Lettonia, Portogallo, Regno Unito, Romania;<br />
• oltre il 70 %: Grecia, Italia, Lituania,<br />
Lussemburgo, Malta, Slovenia, Bulgaria ( 176 ).<br />
Tra i paesi con una percentuale rilevante di tossicodipendenti<br />
con problemi di oppiacei che fanno uso di sostanze diverse<br />
dall’ero<strong>in</strong>a si annoverano l’Ungheria, dove è diffuso<br />
l’uso di derivati domestici <strong>del</strong> papavero da oppio, e la<br />
F<strong>in</strong>landia, dove la maggior parte dei pazienti <strong>in</strong> cura per<br />
dipendenza da oppiacei fa uso di buprenorf<strong>in</strong>a ( 177 ).<br />
La maggior parte dei consumatori di oppiacei, al pari<br />
dei consumatori di altri stupefacenti, preferiscono<br />
affidarsi alle cure ambulatoriali; tuttavia, rispetto<br />
ai consumatori di coca<strong>in</strong>a e cannabis, è più alta<br />
la percentuale dei consumatori di oppiacei che<br />
vengono trattati <strong>in</strong> regime ospedaliero.<br />
Il maggior numero di paesi con una percentuale significativa<br />
di nuovi pazienti ero<strong>in</strong>omani ogni anno (a eccezione <strong>del</strong>la<br />
Germania, dove la base <strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni è stata allargata)<br />
riferisce un decl<strong>in</strong>o negli ultimi 4-5 anni, sebbene non tra<br />
i pazienti che <strong>in</strong> passato si erano già affidati alle cure<br />
mediche. In generale, non è dim<strong>in</strong>uito il numero di richieste<br />
ripetute; nella maggioranza dei paesi il numero complessivo<br />
di richieste di trattamento per ero<strong>in</strong>a è rimasto più o meno<br />
<strong>in</strong>variato. Fanno eccezione Germania e Regno Unito, dove<br />
<strong>in</strong>vece il numero di richieste complessive è aumentato.<br />
In generale, tuttavia, la percentuale <strong>del</strong>le richieste di<br />
trattamento aventi come oggetto l’ero<strong>in</strong>a (richieste nuove<br />
e richieste totali) è dim<strong>in</strong>uito; nel caso <strong>del</strong>le nuove richieste<br />
è passato da circa due terzi al 40 % approssimativamente,<br />
tra il 1999 e il 2004, a fronte di un aumento <strong>del</strong>le richieste<br />
di trattamento per consumo di cannabis e coca<strong>in</strong>a ( 178 ).<br />
In passato è stato <strong>in</strong>oltre segnalato che la popolazione dei<br />
pazienti che fanno domanda di trattamento per consumo di<br />
oppiacei è una popolazione che <strong>in</strong>vecchia, una tendenza<br />
questa che nel 2004 è stata confermata. Quasi tutti<br />
i consumatori di oppiacei che chiedono di entrare <strong>in</strong> terapia<br />
hanno più di 20 anni e quasi la metà ha più di 30 anni.<br />
I dati riferiti all’Unione europea suggeriscono che soltanto<br />
un piccolo gruppo di consumatori di oppiacei (meno <strong>del</strong><br />
7 %) ha meno di 20 anni quando fanno per la prima<br />
volta richiesta di entrare <strong>in</strong> terapia ( 179 ). Occasionalmente<br />
vengono segnalati pazienti giovanissimi (meno di<br />
15 anni) che desiderano entrare <strong>in</strong> terapia per curare<br />
la tossicodipendenza da ero<strong>in</strong>a ( 180 ), come i bamb<strong>in</strong>i di<br />
11-12 a Sofia, <strong>in</strong> Bulgaria; <strong>in</strong> generale, tuttavia, la richiesta<br />
di trattamento per ero<strong>in</strong>a è un’eventualità rara tra i giovani.<br />
I pazienti consumatori di oppiacei sono <strong>in</strong> genere<br />
emarg<strong>in</strong>ati, con un basso livello di alfabetizzazione,<br />
prevalentemente disoccupati e spesso senza fissa<br />
dimora; la Spagna riferisce che il 17-18 % di<br />
questi pazienti è costituito da senzatetto.<br />
La maggior parte dei pazienti consumatori di oppiacei<br />
riferisce di aver provato per la prima volta queste sostanze<br />
<strong>in</strong> un’età compresa tra i 15 e i 24 anni; di questi il<br />
50 % circa ammette di aver provato la <strong>droga</strong> prima dei<br />
20 anni ( 181 ). Poiché l’<strong>in</strong>tervallo di tempo tra l’età <strong>in</strong> cui<br />
la <strong>droga</strong> viene usata per la prima volta e l’età <strong>in</strong> cui per<br />
la prima volta viene fatta domanda di entrare <strong>in</strong> terapia<br />
è <strong>in</strong> genere di 5-10 anni e dal momento che, <strong>in</strong> base ai<br />
calcoli effettuati, l’<strong>in</strong>tervallo tra l’<strong>in</strong>iziazione al consumo e il<br />
consumo regolare è di 1,5-2,5 anni (relazione nazionale<br />
f<strong>in</strong>landese), se ne deduce che i consumatori di oppiacei<br />
fanno uso regolare di questa sostanza per 3-7 anni prima<br />
di ricorrere a un servizio terapeutico specializzato.<br />
In <strong>Europa</strong>, tra i nuovi pazienti <strong>in</strong> terapia nei centri che<br />
offrono un servizio ambulatoriale e per i quali la via di<br />
assunzione è nota, poco più <strong>del</strong>la metà si <strong>in</strong>ietta la sostanza.<br />
In generale, il tasso di consumo per via parenterale è più<br />
alto tra i consumatori di oppiacei che fanno richiesta di<br />
trattamento nei nuovi Stati membri (oltre il 60 %) rispetto<br />
agli Stati membri <strong>del</strong>l’<strong>Europa</strong> a 15 (meno <strong>del</strong> 60 %), con<br />
l’eccezione di Italia e F<strong>in</strong>landia, dove la percentuale di<br />
tossicodipendenti che si <strong>in</strong>ietta la sostanza ammonta,<br />
rispettivamente, al 74 % e al 79,3 %. La percentuale più<br />
bassa di consumatori di oppiacei per via parenterale tra<br />
i pazienti <strong>in</strong> cura per questa tossicodipendenza si registra<br />
nei Paesi Bassi (13 %) e la più alta <strong>in</strong> Lettonia (86 %) ( 182 ).<br />
( 175 ) Cfr. il grafico TDI-2 e la tabella TDI-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico <strong>del</strong> 2006.<br />
( 176 ) Cfr. la tabella TDI-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
( 177 ) Cfr. la tabella TDI-26 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006; relazioni nazionali Reitox.<br />
( 178 ) Cfr. il grafico TDI-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
( 179 ) Cfr. la tabella TDI-10 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
( 180 ) www.communitycare.co.uk<br />
( 181 ) Cfr. la tabella TDI-11 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
( 182 ) Cfr. la tabella TDI-17 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
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