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evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa

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Relazione annuale 2006: Evoluzione <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong><br />

Strategie di riduzione <strong>del</strong> danno<br />

In <strong>Europa</strong> non sono stati fatti molti progressi nel campo<br />

<strong>del</strong>le terapie per la riduzione <strong>del</strong> danno. Questa tendenza<br />

potrebbe essere <strong>in</strong>vertita via via che una maggiore<br />

consapevolezza sia <strong>del</strong>la diffusione <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a<br />

sia dei problemi a questo associati accresce l’<strong>in</strong>teresse<br />

a trovare risposte adeguate a soddisfare i bisogni dei<br />

consumatori di coca<strong>in</strong>a. L’importanza degli approcci volti<br />

a prevenire e ridurre i danni per la salute per dim<strong>in</strong>uire<br />

i rischi derivanti dal consumo di coca<strong>in</strong>a cont<strong>in</strong>ua a rimanere<br />

perlopiù <strong>in</strong>esplorata, anche se <strong>in</strong> alcuni settori non mancano<br />

le potenzialità per sviluppare questo genere di approccio.<br />

Per esempio, è possibile che i consumatori di coca<strong>in</strong>a<br />

benefic<strong>in</strong>o di <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>tesi a risolvere problemi quali<br />

l’accresciuta tossicità <strong>del</strong>l’uso concomitante di coca<strong>in</strong>a<br />

e alcol, la potenziale associazione <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a<br />

con problemi di tipo cardiovascolare o i collegamenti<br />

con comportamenti che possono esporre i consumatori<br />

a un maggiore rischio di contrarre l’<strong>in</strong>fezione da HIV o di<br />

rimanere vittima di un <strong>in</strong>cidente o di atti di violenza. Poiché<br />

il consumo di coca<strong>in</strong>a può avere una rapida escalation,<br />

vale forse la pena cercare di def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong>terventi brevi<br />

capaci di allertare i consumatori sul fatto che l’assunzione<br />

di questa sostanza può avere conseguenze negative.<br />

In seguito ai gravi problemi a livello sanitario e sociale legati<br />

al consumo di coca<strong>in</strong>a crack, l’esperienza nella creazione<br />

di servizi dest<strong>in</strong>ati a questo gruppo di tossicodipendenti<br />

è più consolidata, sebbene le attività siano circoscritte a un<br />

numero relativamente esiguo di città europee nelle quali<br />

il <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong> crack si è imposto come un problema non<br />

trascurabile. In alcune città i consumatori di coca<strong>in</strong>a crack<br />

sono stati i dest<strong>in</strong>atari di piani di prima assistenza, il cui<br />

scopo era, per l’appunto, quello di raggiungere un gruppo<br />

che è spesso considerato difficile da trattare. Pur <strong>in</strong> presenza<br />

di elementi relativamente scarni, alcuni studi sembrano<br />

suggerire che i benefici possono maturare nel tempo. Per<br />

esempio, uno studio su un programma terapeutico <strong>in</strong>novativo<br />

di prima assistenza realizzato a Rotterdam (Henskens, 2004,<br />

citato nella relazione nazionale olandese) <strong>in</strong>dividuava<br />

i fattori che si erano dimostrati importanti nel trattamento di<br />

questo gruppo di pazienti, che spesso è difficile raggiungere<br />

con i tradizionali servizi di cura <strong>del</strong>la tossicodipendenza.<br />

I mo<strong>del</strong>li compulsivi di consumo di coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crack<br />

possono essere correlati a un aumento <strong>del</strong>l’esposizione<br />

ai rischi sanitari attraverso il contatto sessuale; alcuni<br />

programmi a bassa soglia sono qu<strong>in</strong>di dest<strong>in</strong>ati nello<br />

specifico ai lavoratori e alle lavoratrici <strong>del</strong> sesso che<br />

fanno uso di crack, ai quali sono dest<strong>in</strong>ati messaggi<br />

per rendere più sicuri i rapporti sessuali e il consumo<br />

di <strong>droga</strong> e per distribuire profilattici e lubrificanti<br />

(cfr. la questione specifica sugli aspetti di genere).<br />

Un approccio più controverso è stato adottato <strong>in</strong> alcune<br />

città europee, dove il concetto di locali di consumo sicuri,<br />

riservati <strong>in</strong> genere alla somm<strong>in</strong>istrazione per via parenterale,<br />

è stato esteso anche all’<strong>in</strong>alazione di <strong>droga</strong>. Locali per<br />

l’<strong>in</strong>alazione controllata sono stati aperti <strong>in</strong> alcune città<br />

olandesi, tedesche e svizzere (OEDT, 2004c). Benché il<br />

controllo <strong>del</strong> consumo <strong>in</strong> condizioni igieniche sia l’obiettivo<br />

pr<strong>in</strong>cipale di questi servizi, non mancano le prove che<br />

essi possano fungere da anticamera ad altre opzioni<br />

terapeutiche; per esempio, dal monitoraggio di un servizio<br />

di questo genere a Francoforte, <strong>in</strong> Germania, è emerso che,<br />

<strong>in</strong> un periodo di valutazione di sei mesi nel 2004, si sono<br />

potute sottoporre al controllo più di 1 400 somm<strong>in</strong>istrazioni,<br />

<strong>in</strong> occasione <strong>del</strong>le quali sono stati documentati<br />

322 colloqui di contatto, 40 sedute di consulenza<br />

e 99 casi di affidamento ad altri servizi di trattamento.<br />

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