evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa
evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa
evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA - Europa
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Capitolo 7<br />
Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong><br />
Malattie <strong>in</strong>fettive correlate alla <strong>droga</strong><br />
Una <strong>del</strong>le conseguenze più gravi per la salute <strong>del</strong> consumo<br />
di sostanze illecite, soprattutto per via parenterale, è la<br />
trasmissione <strong>del</strong>l’HIV e di altre malattie <strong>in</strong>fettive, tra cui <strong>in</strong><br />
particolare l’epatite C e B. Il nesso tra consumo di <strong>droga</strong><br />
per via parenterale e trasmissione <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni è stato<br />
dimostrato con certezza. Ridurre questa forma di consumo<br />
e la condivisione degli strumenti per l’<strong>in</strong>iezione da parte<br />
dei tossicodipendenti è qu<strong>in</strong>di diventato uno degli obiettivi<br />
pr<strong>in</strong>cipali degli <strong>in</strong>terventi di salute pubblica <strong>in</strong> questo<br />
settore. Dagli studi condotti emerge anche un legame tra<br />
consumo di <strong>droga</strong> e attività sessuale ad alto rischio; da qui<br />
l’importanza sempre più riconosciuta di creare collegamenti<br />
tra gli <strong>in</strong>terventi dest<strong>in</strong>ati ai tossicodipendenti e le strategie<br />
di salute pubblica mirate alla salute sessuale. In term<strong>in</strong>i di<br />
monitoraggio a livello europeo, i dati sulle malattie <strong>in</strong>fettive<br />
vengono raccolti da fonti che regolarmente ricevono<br />
segnalazioni e notifiche, dove il consumo di stupefacenti<br />
per via parenterale può essere registrato come fattore di<br />
rischio, e nell’ambito di studi speciali sulle popolazioni<br />
di consumatori di stupefacenti <strong>in</strong> contesti diversi.<br />
HIV e AIDS<br />
Andamento recente nei nuovi casi di HIV riferiti<br />
Attualmente la maggior parte dei paesi riferisce percentuali<br />
basse di nuovi casi di HIV diagnosticati come conseguenze<br />
<strong>del</strong> consumo di stupefacenti per via parenterale. I paesi<br />
che hanno mantenuto percentuali coerentemente basse<br />
di <strong>in</strong>fezione da HIV tra i consumatori di <strong>droga</strong> per via<br />
parenterale (IDU) offrono l’opportunità di capire quali<br />
fattori possono contribuire a garantire questa tendenza, un<br />
aspetto questo sul quale l’attuale piano d’azione <strong>del</strong>l’Unione<br />
europea <strong>in</strong> materia di lotta contro la <strong>droga</strong> ha puntato<br />
i riflettori e che è divenuto oggetto d’analisi prioritario<br />
nell’ambito di uno studio coord<strong>in</strong>ato <strong>del</strong>l’OEDT. È importante,<br />
tuttavia, non lasciarsi andare al compiacimento: né Spagna<br />
né Italia, che hanno sperimentato entrambe un’epidemia<br />
da HIV tra gli IDU, forniscono dati a livello nazionale sul<br />
numero di pazienti sieropositivi, con un conseguente impatto<br />
negativo sulla validità di questi dati per poter tratteggiare<br />
un quadro completo per l’Unione europea. Inoltre, i dati<br />
riferiti da alcuni paesi fanno pensare che l’<strong>in</strong>fezione da HIV<br />
si stia diffondendo, perlomeno <strong>in</strong> alcuni gruppi di IDU.<br />
In Francia, dove si registrano casi di sieropositività dal<br />
2003, vi è stato un <strong>in</strong>cremento <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione<br />
da HIV tra gli IDU (sia pur partendo da un livello basso),<br />
da un numero di casi stimato <strong>in</strong> 2,3 ogni milione di abitanti<br />
nel 2003 a 2,9 casi nel 2004. Benché ciò, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di<br />
massima, rifletta i dati di ricerca disponibili (cfr. oltre), non<br />
va dimenticato che all’<strong>in</strong>izio i nuovi sistemi di segnalazione<br />
sono spesso <strong>in</strong>stabili. In Portogallo l’apparente decl<strong>in</strong>o<br />
dei nuovi casi di HIV diagnosticati tra gli IDU riferito <strong>in</strong><br />
passato è sconfessato dai dati <strong>del</strong> 2004, che rivelano al<br />
contrario un’<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione da HIV di 98,5 casi<br />
ogni milione di abitanti, un dato questo che risulta essere<br />
il più alto <strong>del</strong>l’Unione europea ( 186 ). Nel Regno Unito<br />
l’<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’HIV tra gli IDU è gradualmente aumentata,<br />
per poi stabilizzarsi a poco meno di 2,5 casi ogni milione<br />
di abitanti all’anno. In Irlanda l’<strong>in</strong>cidenza è aumentata sul<br />
f<strong>in</strong>ire degli anni novanta, f<strong>in</strong>o a raggiungere un picco di<br />
18,3 casi per milione di abitanti all’anno nel 2000, e qu<strong>in</strong>di<br />
ricadere a 9,8 ogni milione di abitanti nel 2001, risalendo<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a 17,8 casi ogni milione di abitanti nel 2004.<br />
Epidemie da HIV dovute al consumo di stupefacenti<br />
per via parenterale sono state osservate anche nel<br />
2001 <strong>in</strong> Estonia e <strong>in</strong> Lettonia, e nel 2002 <strong>in</strong> Lituania.<br />
Da allora le percentuali si sono drasticamente ridotte;<br />
dopo un’<strong>in</strong>iziale fase epidemica, con il consolidarsi<br />
di un livello endemico <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione, si prevede una<br />
flessione <strong>del</strong> numero di nuovi casi riferiti (cfr. sotto).<br />
Sieroprevalenza da HIV tra gli IDU esam<strong>in</strong>ati<br />
I dati sulla sieroprevalenza provenienti dai consumatori<br />
di stupefacenti per via parenterale (percentuale <strong>in</strong>fetta <strong>in</strong><br />
campioni prelevati da questi soggetti) sono un elemento<br />
complementare importante rispetto alle segnalazioni<br />
di casi di HIV. Gli studi ripetuti sulla sieroprevalenza<br />
e il monitoraggio rout<strong>in</strong>ario dei dati dai test diagnostici<br />
possono supportare le conclusioni tratte dalle segnalazioni<br />
e possono fornire <strong>in</strong>formazioni più dettagliate sulle<br />
regioni e sugli ambienti specifici <strong>in</strong>teressati da questo<br />
<strong>fenomeno</strong>. Tuttavia, i dati sulla prevalenza provengono<br />
da fonti diverse e, <strong>in</strong> alcuni casi, è difficile confrontarli;<br />
pertanto devono essere <strong>in</strong>terpretati con cautela.<br />
I recenti aumenti di casi di HIV <strong>in</strong> alcuni paesi, registrati dai<br />
dati sulle segnalazioni dei casi, sono perlopiù confermati<br />
dai dati disponibili sulla sieroprevalenza, nonostante<br />
( 186 ) Cfr. i grafici INF-2 (parte i) e INF-2 (parte ii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2006.<br />
75