LA GESTIONE - Direzione Generale per la Valorizzazione del ...
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Oggi nel par<strong>la</strong>re comune si fa rientrare nel<strong>la</strong> valorizzazione praticamente di tutto; tutto è valorizzazione<br />
e, <strong>per</strong> contrapposizione, ne deriva di fatto che niente è valorizzazione.<br />
Se si interpreta il concetto dal punto di vista ideologico, allora è vero che tutto è valorizzazione:<br />
<strong>la</strong> fruizione, l’utilizzo, il restauro, <strong>la</strong> conservazione, <strong>la</strong> catalogazione, <strong>per</strong>ché tutto concorre<br />
al<strong>la</strong> trasmissione <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza ed al<strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong> bene.<br />
Se si analizza invece il concetto sotto il profilo o<strong>per</strong>ativo, <strong>la</strong> valorizzazione nel tempo ha finito<br />
<strong>per</strong> identificarsi prevalentemente con i servizi aggiuntivi. Si è passati, quindi, da una definizione<br />
molto ampia ad una definizione che si presenta nel<strong>la</strong> realtà, invece, estremamente<br />
riduttiva; è forse necessario sul punto fare un po’ di chiarezza.<br />
Il codice indica con precisione qual’è il contenuto <strong>del</strong><strong>la</strong> valorizzazione, gli aspetti che dobbiamo<br />
tener presente sia nel<strong>la</strong> fase progettuale sia nel<strong>la</strong> fase di attuazione.<br />
Dice, infatti, che <strong>la</strong> valorizzazione consiste in tutte quelle attività dirette a promuovere <strong>la</strong> conoscenza<br />
<strong>del</strong> patrimonio culturale, assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e di fruizione<br />
<strong>del</strong>lo stesso anche da parte <strong>del</strong>le <strong>per</strong>sone diversamente abili.<br />
Non si finirà mai di sottolineare a sufficienza quest’ultimo punto <strong>per</strong>ché il diritto al<strong>la</strong> conoscenza<br />
è un diritto invio<strong>la</strong>bile e incomprimibile di tutti; rendere il nostro patrimonio interamente<br />
accessibile non è una facoltà e una discrezionalità, ma un obbligo.<br />
Dice ancora il Codice che tutte queste attività, utilizzazione, fruizione, promozione, gestione<br />
ecc., sono dirette allo sviluppo <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura e <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca ponendosi con questo in stretta<br />
corre<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> Costituzione che, all’articolo 9 indica quali sono le funzioni <strong>del</strong>lo Stato<br />
(promozione e sviluppo <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura e <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca).<br />
Anche riguardo al<strong>la</strong> valorizzazione, si ritiene di dover richiamare un concetto di fondo chiaramente<br />
esplicitato nel Codice: quando si par<strong>la</strong> di valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio culturale, ci si<br />
intende riferire al patrimonio nel suo insieme, mentre solitamente il comune pensiero riferisce<br />
<strong>la</strong> valorizzazione soltanto ai beni storici e artistici o archeologici.<br />
Il patrimonio culturale, si ricorda, è costituito dai beni culturali e paesaggistici , tutto insieme<br />
deve essere tute<strong>la</strong>to, conservato, protetto, tutto insieme deve essere valorizzato; il paesaggio,<br />
<strong>per</strong> esempio, è una componente importantissima <strong>del</strong> patrimonio culturale e non appare<br />
possibile, quando si predispongono progetti e programmi di valorizzazione, non considerare<br />
anche il contesto in cui i beni sono collocati, a maggior ragione se questo contesto presenta<br />
dei caratteri paesaggistici di partico<strong>la</strong>re rilevanza.<br />
Riferirsi al patrimonio culturale nazionale, inoltre, significa riferirsi non soltanto ai beni culturali,<br />
a prescindere dal<strong>la</strong> loro tito<strong>la</strong>rità, pubblica o privata, ma anche a settori come archivi e<br />
biblioteche che solitamente sono considerati meno in tema di valorizzazione mentre, invece,<br />
hanno un ruolo importantissimo nel<strong>la</strong> promozione <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza.<br />
Le loro collezioni contengono testimonianze preziosissime, non soltanto sotto il profilo <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
conoscenza, ma anche <strong>per</strong> il loro valore artistico partico<strong>la</strong>rmente elevato.<br />
Come e con quali strumenti sia possibile dare attuazione a quanto sopra, è esplicitato negli<br />
articoli 111 e 112 <strong>del</strong> Codice stesso, il primo recante disposizioni in tema di Attività di valorizzazione,<br />
il secondo in materia di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica.<br />
Partico<strong>la</strong>rmente innovativo appare il contenuto <strong>del</strong>l’articolo 111 che, al comma 1, dice che le<br />
attività di valorizzazione consistono nel<strong>la</strong> costituzione ed organizzazione di risorse, strutture<br />
o reti ovvero nel<strong>la</strong> messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali<br />
e che a queste attività possono concorrere, coo<strong>per</strong>are o partecipare soggetti privati,<br />
al comma 2 specifica che <strong>la</strong> valorizzazione è ad iniziativa pubblica o privata e al comma 4<br />
definisce <strong>la</strong> valorizzazione ad iniziativa privata quale attività socialmente utile di cui è riconosciuta<br />
<strong>la</strong> finalità di solidarietà sociale.<br />
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Primo colloquio sul<strong>la</strong> valorizzazione