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LA GESTIONE - Direzione Generale per la Valorizzazione del ...

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L’articolo 112 si presenta come una ulteriore conferma <strong>del</strong>l’invito che il legis<strong>la</strong>tore fa affinché<br />

Stato, regioni ed enti pubblici territoriali siano pronti a col<strong>la</strong>borare; ne è conferma il compito<br />

assegnato al comma 1 allo Stato, alle regioni e agli altri enti pubblici territoriali di assicurare<br />

<strong>la</strong> valorizzazione dei beni presenti nei luoghi <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura nel rispetto dei principi che lo<br />

stesso Codice indica e <strong>la</strong> possibilità prevista al comma 4 <strong>per</strong> gli stessi soggetti istituzionali di<br />

procedere al<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> di accordi <strong>per</strong> definire strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione.<br />

In ogni caso, anche prescindendo dal <strong>per</strong>corso che si intende scegliere <strong>per</strong> raggiungere gli<br />

obiettivi di valorizzazione imposti, che si riferisca a forme di gestione diretta o indiretta, o a<br />

intese con le quali si <strong>per</strong>segue l’auspicata integrazione fra le istituzioni o agendo ciascuno<br />

nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong> propria autonomia, è fuor di dubbio che debba sempre essere garantito il<br />

livello di qualità <strong>del</strong>le prestazioni rese e <strong>del</strong> servizio offerto.<br />

Il comma quarto <strong>del</strong>l’articolo 112 è, infatti, solo una esemplificazione, anche se molto dettagliata,<br />

e non ha avuto finora una applicazione piena; a mio avviso, soltanto con l’entrata in vigore<br />

<strong>del</strong> decreto legis<strong>la</strong>tivo 85 <strong>del</strong> 2010, riguardante il tema <strong>del</strong> federalismo demaniale, si possono<br />

veramente creare le condizioni <strong>per</strong> una realizzazione di quanto previsto nel su citato art. 112.<br />

L’obiettivo finale <strong>del</strong> trasferimento <strong>del</strong><strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità <strong>del</strong> bene, infatti, costringe le parti a costruire<br />

insieme un programma di valorizzazione seria con tutti i passaggi che il comma quarto individua,<br />

(strategie, obiettivi, monitoraggi, valutazioni, finanziamenti, garanzie, sostenibilità e quant’altro).<br />

Partico<strong>la</strong>rmente innovativo <strong>per</strong> <strong>la</strong> materia è l’articolo 111 <strong>del</strong> codice in merito al quale è<br />

opportuno fare un rapidissimo richiamo su due punti: il primo, è che l’articolo 111, vigente<br />

sin dal 2004, nell’indicare le attività che concretizzano <strong>la</strong> valorizzazione, richiama anche <strong>la</strong><br />

costituzione e organizzazione di risorse, strutture e reti.<br />

Già 7 anni fa, quindi, il legis<strong>la</strong>tore invitava a ragionare in termini di sistema e di reti, invito<br />

che nel<strong>la</strong> realtà è rimasto totalmente disatteso <strong>per</strong>ché, fatte rarissime eccezioni, non si sono<br />

riscontrati interventi di valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio che si orientassero verso <strong>la</strong> logica <strong>del</strong><br />

sistema.<br />

Il secondo punto meritevole di richiamo è l’a<strong>per</strong>tura al<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione anche nei confronti dei<br />

soggetti privati; non soltanto, quindi, l’invito, <strong>la</strong> partecipazione o il riconoscere il valore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

partecipazione <strong>del</strong> privato, ma <strong>la</strong> presa di coscienza che <strong>la</strong> valorizzazione può consistere in<br />

un’iniziativa pubblica o privata.<br />

Questo vuol dire non solo chiedere al privato di sostenere i progetti di valorizzazione, ma ammettere<br />

che ci possano essere proposte di valorizzazione anche da parte <strong>del</strong> privato e arrivare<br />

al punto di dire che l’iniziativa privata è “un’attività socialmente utile di cui è riconosciuta<br />

<strong>la</strong> finalità di solidarietà sociale”.<br />

E’ evidente che l’obiettivo <strong>del</strong> legis<strong>la</strong>tore era quello di incentivare una normativa di vera<br />

defiscalizzazione, fine che purtroppo non è stato ancora raggiunto; ciò non di meno, il principio<br />

introdotto dal Codice mantiene tutta <strong>la</strong> sua importanza in quanto <strong>la</strong> sottolineatura <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

finalità di solidarietà sociale ha il grande vantaggio di riconoscere il ruolo importantissimo<br />

<strong>del</strong>l’associazionismo e <strong>del</strong>le organizzazioni di volontariato che costruiscono <strong>la</strong> loro attività sul<br />

principio <strong>del</strong><strong>la</strong> solidarietà.<br />

A queste l’attuale impostazione <strong>del</strong> Codice attribuisce un ruolo, quindi, sia a livello istituzionale<br />

che giuridico (e quindi non soltanto di fatto, come vediamo con le tantissime associazioni<br />

amici dei musei che si costituiscono localmente e affiancano le Istituzioni nelle comunità), e<br />

soprattutto <strong>per</strong> il loro impegno riconosce che il contributo <strong>del</strong> volontario è una risorsa preziosissima<br />

di questo Paese.<br />

Prescindendo da come si voglia o<strong>per</strong>are, è evidente che quando si trasferiscono questi princi-<br />

Quaderni <strong>del</strong><strong>la</strong> valorizzazione - 2<br />

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