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LA GESTIONE - Direzione Generale per la Valorizzazione del ...

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Alessandro Hinna l’ha messo molto bene in evidenza, non è all’altezza <strong>per</strong> mille ragioni che<br />

non affrontiamo in questo caso. Tuttavia appunto come è possibile raggiungere livelli d’integrazione<br />

quindi <strong>del</strong> patrimonio culturale sul territorio che non è regionale ma è sub regionale,<br />

il territorio è molto grande infatti si fa grandissima difficoltà a raggiungere livelli di aggregazione,<br />

<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione se n’è discusso in tanti modi, ma è veramente il tema, secondo me, nei<br />

prossimi mesi nei prossimi anni: come fare in modo che questa col<strong>la</strong>borazione ci sia <strong>per</strong> arrivare<br />

a costruire ipotesi gestionali a rete; ne esistono, ce ne sono diverse sul territorio, quindi<br />

questo è un altro argomento sicuramente importante. Un argomento che non abbiamo molto<br />

affrontato, ma che nelle domande o nel dibattito potrebbe emergere, non abbiamo discusso<br />

<strong>del</strong> funzionamento museale; allora è un tema tradizionale nell’ambito <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

cultura che nel<strong>la</strong> gestione moderna vi siano figure professionali e attività e servizi culturali<br />

che attualmente, nel<strong>la</strong> gestione statale ma spessissimo anche in quelle comunali, non sono<br />

presenti. La valorizzazione naturalmente significa anche migliorare i servizi di marketing, piuttosto<br />

che di comunicazione, servizi che nel mondo <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura sono piuttosto rari, e <strong>per</strong> mentalità<br />

ma anche <strong>per</strong>ché è effettivamente difficile far<strong>la</strong> e non c’è un’es<strong>per</strong>ienza molto diffusa<br />

se non nelle grandissime istituzioni culturali italiane a promuover<strong>la</strong>. E poi ci sono molti altri<br />

elementi che invece attengono <strong>la</strong> governance interistituzionale, giustamente prima si discuteva<br />

di alcuni elementi che potrebbero aiutare <strong>la</strong> costruzione di questi strumenti, tuttavia se<br />

non si ha un’idea esatta di quello che si vuole fare, se non c’è una progettazione a livello generale<br />

<strong>del</strong> tipo di gestione che si vuole fare, non c’è una progettazione di qualità dei soggetti<br />

gestori sul territorio e quindi non si hanno le metodologie <strong>per</strong> poterlo fare, ebbene tutto questo<br />

disegno viene meno e anche, diciamo, le norme, i rego<strong>la</strong>menti che abbiamo a disposizione<br />

che, come oggi ha detto Ange<strong>la</strong> Serra, sono tantissime, abbiamo tutti gli strumenti ormai<br />

<strong>per</strong> poter fare quasi tutto, tuttavia è necessario anche in quel caso intervenire e siamo curiosi<br />

e attenti a conoscere es<strong>per</strong>ienze che potessero mettere in evidenza <strong>la</strong>ddove ci sono difficoltà<br />

che non siano esclusivamente quelle politiche, <strong>per</strong>ché quelle ci saranno sempre, ma sono<br />

quelle che incrociano le criticità di costruzioni di questi sistemi. A me anche interessa sa<strong>per</strong>e<br />

effettivamente, <strong>per</strong>ché questo è un territorio soprattutto statale, quanto effettivamente c’è interesse<br />

a costruire gestioni a rete <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> chi si è occupato di economia <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura degli<br />

ultimi 30 anni costruire gestioni a rete includendo il patrimonio statale è stato difficilissimo, è<br />

stato più facile a volte farsi concedere il bene; sono stati casi rari ma io ne sono testimone è<br />

stato possibile, ma includere reti dove al loro interno possono essere presenti musei statali,<br />

musei non statali e anche musei privati pone domande di varia natura: esiste un gestore unico,<br />

che tipo di forma di gestione deve essere, deve essere privata, deve essere pubblica, se<br />

c’è anche un soggetto privato è chiaro che non potrà essere un soggetto pubblico, insomma<br />

come dire le domande che ci possiamo porre a fronte di uno scenario che vede una maggiore<br />

integrazione, se ci crediamo e se ci credete, impongono ovviamente <strong>per</strong>corsi complessi e sarei<br />

ovviamente molto interessato a sa<strong>per</strong>e quale è l’opinione vostra da questo punto di vista.<br />

Quindi aldilà di questo e di molte altre domande che poi qui chi mi ha preceduto ha fatto che<br />

potrete riprendere, cominceremo a fare, abbiamo già un elenco da questo punto di vista e allora<br />

inviterei prima di tutto Marco Magnifico <strong>del</strong> FAI che è un’istituzione importantissima, che<br />

ci ha dato o ci ha insegnato, credo, negli ultimi 20 anni che è possibile fare gestione anche in<br />

ambito privato pur avendo un interesse che non solo è simile ma analogo quanto quello che<br />

può avere lo Stato o gli enti locali. Prego<br />

202<br />

Primo colloquio sul<strong>la</strong> valorizzazione

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