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Le Opere donate dagli Artisti - Delphi International

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Giorgio Balboni<br />

Giorgio Balboni è nato a Ferrara, dove vive e lavora.<br />

Nel 1966 si diploma Maestro d’Arte all’Istituto “Adolfo<br />

Venturi” a Modena. Da quel momento cerca i suoi<br />

Maestri nei musei, tra i grandi artisti del passato.<br />

Nel 1968 tiene la sua prima mostra alla Galleria “Schreiber”<br />

a Brescia, nel 1972 a Roma presso la “Galleria<br />

Valle Giulia”, nel 1978 al Palazzo dei Diamanti a Ferrara.<br />

Altre importanti esposizioni collettive da ricordare<br />

sono: nel 1987 alla “Galleria Forni” di Bologna, all’Arte<br />

Fiera a Milano, al Castello Estense con “La natura morta”,<br />

al Castello Estense di Mesola con “Il ritratto”<br />

Nel 2011 è stato invitato ad esporre al Padiglione Italia<br />

per la 54 a Mostra Internazionale d’Arte della Biennale<br />

28<br />

di Venezia.<br />

Balboni è il maestro riconosciuto di una figurazione<br />

dalla inquietante evidenza rappresentativa. <strong>Le</strong> sue opere<br />

ad olio su tela di grande formato rappresentano “figure”<br />

e “manichini come figure”. Il mondo che viene delineato<br />

dall’artista è ad un tempo realistico ed irreale. In effetti<br />

i soggetti rappresentati articolano posture e sentimenti<br />

rinvenibili solo nel melodramma, nelle soap-opera o nelle<br />

riviste patinate di moda. È proprio nella teatralizzazione<br />

del gesto “del personaggio” che si vuole esorcizzare la<br />

paura della scomparsa della “persona”.<br />

<strong>Le</strong> pennellate non evidenti sono di una grande sapienza<br />

e tensione. Nella sua esasperata chiarezza ogni cosa è<br />

meno certa nel suo apparente manifestarsi. <strong>Le</strong> sue figure<br />

vivono totalmente irrorate di luce sull’orlo di fondi del<br />

tutto scuri, quasi caravaggeschi. Seducenti, fluttuano nella<br />

scia luminosa dei riflettori. Tengono lo spazio come su di<br />

un proscenio in cui si rappresenta la virtualità della vita.

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