Le Opere donate dagli Artisti - Delphi International
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ernesto lombardo<br />
Nasce nel messinese negli anni Quaranta e, dopo<br />
la prima attività artistica giovanile in Sicilia, dalla fine<br />
degli anni Sessanta si trasferisce prima a Milano poi ad<br />
Albissola, in Liguria, ed infine a Roma dove attualmente<br />
vive e lavora.<br />
Nei dipinti degli anni Ottanta del maestro siciliano si<br />
ripetono similarmente tre cardini di tutta la sua pittura di<br />
paesaggio, come variazioni del medesimo tema: il mare<br />
in lontananza, una landa desolata e qualche tocco di<br />
vegetazione residua. Elementi questi che non mancano<br />
di caricarsi metaforicamente, così come avviene anche<br />
per la strutturazione dello spazio che si dà nelle tele di<br />
Lombardo con gradi inquadrature, a volo d’uccello, tut-<br />
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te a favore di una visione terrena, che limita altrettanto<br />
metaforicamente lo spazio aereo, mai visto come fuga.<br />
L’aspetto materico di una terra greve ed opaca si perde<br />
in una profondità che lascia lo sguardo incollato al suolo<br />
senza trovare conforto in un cielo spesso velato.<br />
I paesaggi di Lombardo si caricano di ulteriore tensione<br />
rivelandosi vuoti o, allorquando animati, restando<br />
sempre nel più imperioso silenzio, anche di fronte alla<br />
contraddizione che si gioca tutta nel titolo. Come in<br />
“Canto delle sirene” in cui l’unica presenza in una terra<br />
magmatica è un grammofono d’altri tempi, che si trova<br />
nella più completa inutilità dell’essere: per quanto plausibile<br />
l’ipotesi del suo funzionamento, non vi è anima<br />
viva che potrebbe udirlo. O come nella tela “Dal piccolo<br />
oracolo”, in cui ancora una volta l’unico elemento ad<br />
intromettersi nella natura è un manufatto: una piccola<br />
sfinge di pietra a cui il tempo o l’incuria hanno inesorabilmente<br />
distrutto la testa. Così la statua resta lì, carica<br />
di tutte le aspettative che l’umanità può averle riversato<br />
addosso, in cerca di risposte, di un oracolo appunto, che<br />
non verrà, lasciando imperare su tutto la natura.<br />
Il suo linguaggio pittorico contribuisce a rafforzare le<br />
ideologie delle tematiche: la mancanza di pittoricismi, o di<br />
ricorsi ad un romanticismo patemico, fanno della pittura<br />
di Lombardo una pittura senza “gesto”, tutta incentrata<br />
sul lucido calcolo e sulla struttura analitica della composizione.<br />
Anche il sapiente uso dei contrasti cromatici si<br />
piega ad un clima gelido, non fantasioso, bensì visionario<br />
che non abbandona mai una realtà di base.<br />
(f.z.)