Le Opere donate dagli Artisti - Delphi International
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osario Mazzella<br />
Nato a Napoli (1932), dove vive e lavora, Rosario è il<br />
maggiore dei tre fratelli Mazzella che costituiscono una<br />
presenza particolarmente attiva e preziosa nel complesso<br />
scenario artistico napoletano contemporaneo. Dopo aver<br />
lavorato insieme per un ventennio, <strong>dagli</strong> anni Sessanta<br />
agli anni Ottanta, dal 2011 i tre fratelli hanno ripreso a<br />
lavorare e ad esporre insieme.<br />
La formazione artistica di Rosario avviene presso<br />
l’Istituto d’Arte “Filippo Palizzi” di Napoli dove ha<br />
come docenti Carlo Striccoli, Alberto Chiancone e Pietro<br />
Barillà. In effetti è l’ambiente stesso di famiglia che<br />
motiva la sua scelta: il padre, Mariano Mazzella, pittore<br />
e restauratore, è stato allievo di Michele Cammarano.<br />
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Versato alla figurazione, sin dalle prime prove lascia<br />
intendere lo sviluppo della sua arte. Si trasferisce dopo<br />
il diploma a Pozzuoli per rientrare a Napoli intorno alla<br />
fine degli anni Cinquanta. Viene nominato docente di<br />
Discipline pittoriche nello stesso Istituto d’Arte in cui<br />
era stato studente.<br />
Nel mondo di sollecitazioni dei movimenti del secondo<br />
dopoguerra il nostro artista «assume una cifra<br />
autonoma, affatto distante dalle più spinte esercitazioni<br />
della ricerca. Si avvale di tecniche raffinate, dalla pittura<br />
postimpressionistica, al simbolismo e all’espressionismo<br />
europeo senza dimenticare il classicismo e il secentismo<br />
puro» (Giuliana Albano). Quella di Rosario è un’arte<br />
che coniuga impegno e poesia. La scena pittorica che la<br />
sua visione del mondo squaderna davanti agli occhi del<br />
riguardante testimonia la confluenza di fonti diverse e del<br />
tutto eterogenee tra loro che trovano un loro equilibrio<br />
sullo spazio della tela. Dalle istanze della classicità alla<br />
cultura delle saracinesche dipinte, tutto nelle sue opere<br />
vi compare di più istintivo, fluido e lucido al massimo<br />
grado. È una lettura intelligente del mondo in piena<br />
metamorfosi; è la cosciente presa d’atto della memoria<br />
storica della città. Questo contesto gli permette di sviluppare<br />
quella modalità espressionistica che lo condurrà<br />
all’astrattismo informale.<br />
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in<br />
Italia e all’estero. Nel 2011 partecipa, su invito, alla 54 a<br />
Biennale di Venezia.