Le Opere donate dagli Artisti - Delphi International
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Massimo Patroni Griffi<br />
Nato alla metà degli anni Cinquanta a Roma, si stabilisce<br />
a Formia in provincia di Latina, dove a tutt’oggi<br />
vive e lavora.<br />
Artista che ha saputo distinguersi non solo nel panorama<br />
partenopeo, annovera tra i suoi riconoscimenti,<br />
la presenza nell’Archivio Storico per l’Arte Italiana del<br />
Novecento per il Kunsthistorisches Institut in Florenz,<br />
nell’Archivio CID –Centro di Informazione e Documentazione<br />
per le Arti Visive – del Museo d’Arte Contemporanea<br />
di Prato, oltre che in altri numerosi cataloghi.<br />
Nel 2007 partecipa a Roma, in occasione del Centenario<br />
Viscontiano, alla stesura della monografia del Maestro<br />
Luchino Visconti; sempre nello stesso anno a Casal di<br />
160<br />
Principe, in provincia di Caserta, è chiamato a realizzare<br />
un’importante commissione pubblica, con l’opera monumentale<br />
“Albero della <strong>Le</strong>galità” primo monumento<br />
contro le mafie; nel 2009 cura la regia dell’opera “La<br />
Tosca” per la stagione lirica di Terni.<br />
Evidente quindi come la personalità di Patroni Griffi<br />
abbia saputo nel tempo spaziare indistintamente dalla<br />
scultura alla scenografia, dal teatro al design e alla pittura,<br />
dimostrando l’estro esuberante della sua spiccata<br />
capacità produttiva. Da sempre il suo approccio all’arte<br />
si concretizza nell’uso dei materiali più disparati tra loro<br />
in piena dialettica con le forme non-oggettivanti di volta<br />
in volta tratte, o meglio create.<br />
Spaziando da un astrattismo geometrico di forme<br />
pure, concettuali, capaci di un complesso gioco di riflessioni<br />
e di speculazioni, Massimo Patroni Griffi sa<br />
poi affrontare la pittura anche in termini di un forte<br />
impeto creativo, piegando il colore a compenetrazioni e<br />
strutturazioni spaziali, in grado di «comunicare l’urgenza<br />
immediata di una senso assoluto e profondo di libertà».<br />
L’effetto complessivo è quello di un’opera strutturata<br />
e densa di riferimenti dove la materia vissuta, pulsata è<br />
esibita attraverso un gesto potente e carico di energia.<br />
(f.z.)