sul piano fisico. Molti dei nostri più sinceri collaboratori in questa particolare metà del secoloesauriscono del karma negativo disponendo di corpi inadeguati. Con la diligenza,l’applicazione, l’elevata condotta e la lunga e paziente pratica delle regole formulate viene ilmomento in cui lo studente è conscio, improvvisamente e proprio nel cervello fisico, di certieventi inattesi, un’illuminazione o un modo di vedere prima sconosciuto.289 È qualcosa di tanto reale eppure momentaneamente così sorprendente che nessunasuccessiva prova apparentemente contraria potrà privarlo della conoscenza di aver visto, averavuto un contatto e sentito.Come spesso vi ho detto, in un’opera come questa non è in alcun modo possibile fare altroche generalizzare con ampiezza. Sessantamila milioni di anime in evoluzione, ciascuna chesegue ronde di esistenze del tutto diverse da quelle di altre, sono un campo di scelta ben vastoe nessuna esperienza è esattamente uguale a unaltra. Si può tuttavia generalizzare dicendo cheesistono cinque modi (dei molti possibili) così frequenti, in senso relativo, che meritano di essereelencati. Ho già accennato a ciascuno di essi, ma posso estendere le nozioni già impartite.Visione del Maestro e del sé nel cavo del cuore. Come sapete, si dice spesso allo studente divisualizzare se stesso e il Maestro – un’immagine della dimensione di circa mezzo centimetro– nella circonferenza del cuore eterico. Gli vien detto di raffigurare, verso la fine della meditazione,il cuore eterico e lì costruire in proporzioni minute le immagini del Maestro verso ilquale è attratto e di se stesso. Egli lo fa con la debita e scrupolosa accuratezza, con l’aiutodell’immaginazione e con amorevole sforzo, lavorando ogni giorno a quelle figure fintantoche gli appaiano assai reali e il costruirle e formarle sia un processo quasi automatico dellasua forma di meditazione. Viene allora il giorno (solitamente quando le condizioni astrologichesono appropriate e si avvicina il plenilunio) in cui egli diviene conscio, nel suo cervello,che quelle figure non sono le piccole, semplici immagini che crede, ma che egli stesso è dentroquella che lo rappresenta e che letteralmente e in tutta verità sta dinanzi al Maestro. Dapprimaciò avviene a rari intervalli e la coscienza del fatto permane solo per pochi attimi; macon il progredire e con lo sviluppo di ogni lato della sua natura e del suo servizio l’esperienzadiverrà più frequente, durerà un poco più a lungo finché giungerà il momento in cui l’allievopotrà collegarsi in quel modo con il suo Maestro con la stessa facilità con cui prima formavale immagini.290 Cos’è accaduto in effetti? L’allievo è riuscito a compiere tre cose:1. A identificarsi con la figura nel cuore e ad aspirare al Maestro.2. A formare un vero e proprio canale fra il centro del cuore (dove egli tenta di focalizzarela sua coscienza) e il centro nella testa che gli corrisponde. Ciascuno dei sette centri del corpo,come sapete, ha la sua controparte nella testa. È collegando il centro con quest’ultima chescaturisce l’illuminazione. L’allievo – nel caso di cui trattiamo – è riuscito a farlo. Ha connessoil cuore con il centro nella testa corrispondente.3. Non solo ha compiuto queste due cose, ma ha anche purificato a tal punto la parte delcervello fisico corrispondente a quel particolare centro della testa, che esso può rispondereall’alta vibrazione richiesta e quindi registrare con accuratezza ciò che è trapelato.Riconoscimento della vibrazione. In questo caso il metodo non è esattamente lo stesso. Lostudente, nei momenti di più intensa aspirazione durante la meditazione diviene consapevoledi una peculiare vibrazione o sensazione nella testa. Ciò può verificarsi in uno di questi trepunti:a. All’apice della spina dorsale.b. Nella fronte.c. Alla sommità del capo.Non parlo della sensazione che si produce quando si sviluppa la facoltà psichica, per quantoesiste un certo rapporto fra le due, ma di una vibrazione definita che accompagna il contattocon uno dei Grandi Esseri. Lo studente è dapprima conscio soltanto di una momentanea sensazioned’intensificazione sotto forma di un ondeggiamento o movimento nella testa.135
291 In un primo tempo può procurare un certo disagio; se sentito nella fronte può causarelacrime e pianto, se all’apice della spina dorsale o base cranica ilarità e persino vertigine e, sepercepito alla sommità del capo, può provocare un senso di espansione e di pienezza, come seil cranio fosse troppo ristretto e limitante. Ciò scompare con la consuetudine. Può essere causatoda un contatto, momentaneo dapprima, con uno dei Maestri. Con il tempo lo studente finisceper riconoscere quella vibrazione e l’associa a uno dei Grandi Esseri, poiché ogni Maestroha la propria vibrazione che s’imprime sugli allievi in maniera specifica. Sovente questamodalità di contatto è accompagnata da un profumo. Lo studente col tempo impara a elevarela sua vibrazione a una certa intensità. Fatto questo la mantiene fermamente fino a quandopercepisce la vibrazione o il profumo del Maestro che risponde. Cerca allora di fondere lapropria coscienza con quella del Maestro, nei limiti del possibile, di accertarsi della Sua volontàe di comprendere ciò che egli vuole comunicare. Con il passare del tempo e conl’accrescersi della rispondenza dell’allievo il Maestro ne attirerà l’attenzione o gli darà un segnodella Sua approvazione (ad esempio facendo sorgere quella vibrazione nella sua testa). …13623 settembre 1920… Rimangono ora da esaminare tre punti, avendo già trattato del contatto con il Maestroche avviene nel cavo del cuore e del riconoscimento della Sua vibrazione. Vi sono dunque altritre modi (fra i molti altri, non dimenticatelo) in cui lo studente serio può divenire conscionel proprio cervello fisico di essere in contatto con il suo Maestro.Memoria, nella coscienza del cervello fisico, dell’ashram del Maestro e delle lezioni làimpartite.292 Perseverando nella meditazione, accrescendo la sua abilità di immettersi nella giustavibrazione, lo studente costruisce un sentiero (se così posso chiamarlo) che lo conduce direttamenteal Maestro. Questa è l’affermazione letterale di un fatto. Un buon lavoro col tempogli merita il diritto di stare con il Maestro a periodi stabiliti. Ciò implica un buon lavoro dimeditazione non disgiunto da un attivo servizio reso all’umanità. Questi contatti sono raridapprima, ma poi si fanno più frequenti a mano a mano che l’allievo progredisce. Egli ne saràallora cosciente ricordandosene al momento del risveglio. Vedrà la stanza del Maestro e ricorderài suoi compagni di studio. Ricorderà certe frasi dette dal Maestro e riattiverà il ricordodel lavoro che gli è stato suggerito o di ammonimenti che gli sono stati rivolti. Questo è unodei metodi che indicano all’allievo che è <strong>sulla</strong> via del successo grazie alla capacità acquisitain meditazione di avere accesso al Maestro.Conseguimento di una certa misura di coscienza causale. Ciò è indizio che l’allievo hasviluppato (forse in minima misura, ma in modo definitamene realizzato) la capacità di penetrarenel mondo dei Maestri. La facoltà del pensiero astratto e della contemplazione, l’abilitàdi trascendere le limitazioni di tempo e spazio, sono poteri del corpo egoico e, poiché tutti igruppi egoici sono, come già detto, sotto il controllo di uno dei Maestri, lo sviluppo della coscienzaegoica (quando sia coscientemente riconosciuta) è indice di contatto e accesso. Molteanime si mettono inconsciamente in contatto con l’Ego, ma quando l’allievo può elevarsi consapevolmente,quando con deliberazione intensifica la sua vibrazione e trasferisce la propriapolarizzazione nel corpo egoico, anche se per un solo attimo, allora sa che per quel breve i-stante ha vibrato all’unisono con il Maestro del suo gruppo. È pervenuto al contatto.293 Dapprima potrà non ricordarne i dettagli nel suo cervello fisico, potrà non realizzare lesembianze del Maestro o le parole pronunciate dalle Sue labbra, ma poiché si è coscientementeconformato alla regola ed è penetrato nel silenzio degli alti luoghi la legge agisce, comesempre ed egli è pervenuto al suo contatto. Alcuni discepoli conoscono intimamente il loroMaestro sui piani interiori e operano sotto la sua direzione, ma molte vite possono trascorrereprima che comprendano la legge e con deliberazione formino il canale d’accesso grazie al poteresviluppato in meditazione.
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