dalla volontà che determina il dominio di quei risultati da parte di colui che canta i suoni,Queste forme mantriche sono pericolose e inutili se disgiunte da un equilibrio mentale concentratodell’uomo e dal suo potere di controllare e vitalizzare.21 agosto 1920Giungiamo all’ultima parte di questa lettera.L’uso collettivo della formaMi propongo di trattare questo tema dividendolo in tre parti dai titoli seguenti:1. L’uso collettivo del suono nelle forme di meditazione.2. L’uso collettivo del ritmo in meditazione.3. Occasioni particolari in cui queste forme vengono usate.… In questa serie di lettere abbiamo esaminato quasi esaurientemente la meditazione individualee l’abbiamo trattata da molti punti di vista diversi. Di ciò che abbiamo discusso è statocomunicato solo quanto basti a suscitare l’interesse dello studente e a incitarlo a uno sforzomaggiore, uno studio più ravvicinato, a una ricerca più profonda. Solo ciò che è compreso eafferrato come un fatto nell’esperienza da parte della coscienza interiore conta qualcosanell’arduo sentiero dello sviluppo occulto. Le teorie e i concetti mentali non hanno alcun valore.Aumentano soltanto la responsabilità. Solo quando le teorie sono verificate, e di conseguenzaconosciute come fatti in natura, e i concetti mentali fatti scendere e dimostrati sul pianofisico nell’esperienza pratica, lo studente può essere in condizione di indicare la strada adaltri ricercatori e stendere la mano a soccorrere coloro che seguono. Dire: “Io odo” può essered’aiuto e incoraggiare; aggiungere a quelle parole “Io credo” può recare ulteriore sicurezza,ma far risuonare un suono di tromba e dire: “Io so” è la cosa necessaria in quest’ora fra le piùoscure del Kali Yuga. I conoscitori sono ancora pochi. Eppure, conoscere è perfettamentepossibile sempre che l’allievo sul sentiero sia diligente, sincero e capace di rimanere saldomentre sta soffrendo.191 Ora, possedendo qualche sia pur vaga idea dei risultati da conseguire e dei metodi daimpiegare nella meditazione individuale, e dopo esserci soffermati un poco sull’uso delleforme da parte dei singoli individui, possiamo procedere e considerare il soggetto dal punto divista collettivo.Uno dei punti più importanti da notare sull’uso collettivo delle forme è che esso haun’applicazione universale, è molto efficace e può anche essere molto pericoloso. Il culto collettivodella Divinità e l’assolvimento all’unisono dei riti religiosi fanno parte della vita pubblicad’ogni popolo, a tal punto che la loro ragion d’essere e i risultati che ne conseguonovengono facilmente trascurati. Ogni religione – cristiana, buddista, indù, mussulmana, fino alledistorsioni del culto feticista delle razze meno evolute – ha insistito sul valore esull’efficacia di un tentativo congiunto per mettersi in contatto con il Divino. Ne conseguonoinevitabilmente degli effetti che vanno dal senso di pace e di calma che scende sui partecipantiai misteri cristiani, alla frenesia e alle agitazioni dei dervisci più selvaggi o dei più ottenebratiZulu. La differenza sta nell’abilità del devoto di assimilare la forza e nella sua capacitàdi trattenerla e sopportarla. Questi estremi sono determinati dal posto occupato <strong>sulla</strong> scala e-volutiva e dal controllo emozionale e mentale posseduto.Primo postulato da ricordare nel considerare l’uso collettivo di forme in meditazione è chequelle forme, impiegando suono e ritmo, dovrebbero aprire un canale di comunicazione tracoloro che partecipano al rito e le Intelligenze e le Potenze cui essi cercano di avvicinarsi. Permezzo di quel canale, che penetra dal fisico all’emotivo o ancora più in alto, a qualche livellomentale, le Intelligenze o Potenze possono riversare luce illuminante o potere di qualche generein coloro che in tal modo le avvicinano.192 Quel canale è come un imbuto attraverso il quale può avvenire il contatto. L’interoprocesso è puramente scientifico e basa <strong>sulla</strong> vibrazione e <strong>sulla</strong> conoscenza delle dinamiche.91
Dipende dall’accurata formazione, grazie alla conoscenza occulta, di un vuoto. L’affermazioneocculta che “la Natura aborre il vuoto” è del tutto vera. Quando, con l’intonazione correttadi certi suoni si viene a formare quel vuoto, o quell’imbuto tra il superiore e l’inferiore,la forza o il potere di qualche manifestazione di energia fohatica vi si riversa obbedendoall’inevitabile operare della legge e, per quel tramite, raggiunge l’obiettivo.È sull’abuso di questa conoscenza che si fonda gran parte di quella che chiamiamo arte nerao magia negativa. I Fratelli Oscuri (o coloro che trafficano con ciò che per ignoranza chiamatele potenze del male) mediante invocazioni e forme captano forze connesse con intelligenzeoscure in alto luogo. Mettono così in moto sul piano fisico eventi che hanno originenelle misteriose caverne del male cosmico presenti nel nostro sistema solare. In modo similesi possono captare forze di luce e di bene ancora superiori e applicarle a fini evolutivi.L’uso collettivo del suono nelle forme di meditazioneConsideriamo ora l’argomento dal punto di vista specifico del suono. Studiando la ParolaSacra e il suo uso, ne abbiamo notato il triplice effetto, distruttivo, costruttivo e personale – secosì posso dire – o che agisce direttamente stimolando i centri del corpo. Questi tre effetti sipossono notare nell’uso collettivo di ogni suono da parte di un gran numero di persone. Peramore di chiarezza possiamo elencarne anche un quarto, la formazione di un imbuto.193 Quest’ultimo effetto in realtà non è che la sintesi degli altri, poiché per pervenire allacreazione del canale di comunicazione occorrono certi adattamenti nella materia dei tre pianiinferiori. Tali adattamenti determinano anzitutto la distruzione della materia che ostruisce epoi la costruzione dell’imbuto. Ciò si effettua in modo molto preciso per mezzo dei centri.Quest’ultimo punto è d’interesse fondamentale e racchiude il segreto dell’uso più potente delsuono. Esso consiste nel proiettare il suono nella materia mentale per mezzo di uno dei centrimaggiori. Gli effetti conseguiti da un gruppo di persone che abbiano la capacità di operare ailivelli mentali e di impiegare simultaneamente uno dei centri maggiori (sia l’intero centro dellatesta o uno dei centri principali in connessione con il centro della testa corrispondente),possono essere incredibilmente potenti. È un bene che il genere umano non possegga ancoraquel potere. Solo quando siano presenti concorde purezza di movente e adesione impersonaleal bene di tutti verrà concesso che esso ritorni alla conoscenza comune di tutti gli uomini. Perora è praticamente impossibile trovare un numero sufficiente di persone dello stesso livelloevolutivo, allo stesso stadio, che usino lo stesso centro e rispondano alla medesima vibrazionedi raggio, che si riuniscano in perfetta armonia e intonino insieme la stessa nota o mantram.Devono inoltre essere animati da puro amore e operare con intelligenza all’elevazione spiritualedi tutti.Parte del potere della Gerarchia poggia sull’abilità dei Suoi Membri di compiere proprioquesta funzione. Con il procedere dell’evoluzione e quando il soggetto sarà meglio compresoi gruppi di meditazione passeranno dallo stadio attuale di nuclei di aspiranti che seriamentecercano l’illuminazione, a gruppi di operatori che agiscono insieme in modo costruttivo e intelligentea certi fini specifici. Nella Bibbia cristiana esiste il residuo di un antico racconto checi è stato tramandato dai tempi dell’Atlantide.194 In quei giorni l’uso del suono ai livelli fisico ed emotivo era compreso e praticato, per lopiù a scopi egoistici. Leggiamo che allo squillare delle trombe, che suonarono un certo numerodi volte dopo un percorso ritmico intorno alle mura di Gerico, queste rovinarono. Ciò fu resopossibile dalla conoscenza occulta delle guide di quel popolo che, versate nella scienza delsuono e avendone studiato gli effetti creativi e distruttivi, conoscevano il momento opportunoper applicare quella scienza e ottenerne il fine voluto.Questi suoni possono essere raggruppati in tre categorie:92
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