l’iniziazione il mistico si fonde nell’occultista poiché ora è uno studioso della legge occulta;deve operare con la materia, deve manipolarla e usarla e deve padroneggiare e controllare tuttele forme inferiori della manifestazione, nonché apprendere le regole con cui operano i devacostruttori. Prima dell’iniziazione il sentiero mistico può essere definito il Sentiero della Prova.149 Prima che l’occultista possa manipolare con saggezza la materia del sistema solare, deveessere padrone delle leggi che governano il microcosmo e, anche se percorre naturalmente ilsentiero occulto, pure dovrà ancora trovare il Dio che dimora entro il proprio essere prima dipotersi avventurare senza pericolo sul sentiero della legge occulta.Il mistico cerca di operare dal livello emotivo a quello intuitivo e da questo alla Monade oSpirito. L’occultista procede dal fisico al mentale e da qui ad Atma o Spirito L’uno segue lavia dell’amore, l’altro quella della volontà. Il mistico viene meno al proposito del suo essere –quello dell’amore dimostrato nell’attività – se non coordina il tutto usando la volontà intelligente.Deve quindi diventare occultista.Quest’ultimo similmente fallisce diventando soltanto un esponente egoistico di potere cheagisce mediante l’intelligenza, a meno che non trovi un proposito per quella volontà e conoscenza,con un amore che anima e gli dia una motivazione sufficiente per tutto ciò che tenta.Ho cercato di chiarire la distinzione fra questi due gruppi, poiché nello studio della meditazioneè molto importante. La forma usata dai due tipi è completamente diversa e, quando è vistacon poteri di chiaroveggenza, è molto interessante.La forma misticaL’espressione “forma mistica” è quasi paradossale, poiché il mistico, se abbandonato a sestesso, elimina completamente la forma. Si concentra sul Dio interiore, meditando su quelcentro interiore di coscienza; cerca di collegarlo ad altri centri – il suo Maestro, qualche Santoo persino lo stesso Logos supremo – e di salire lungo la linea della vita senza degnare di attenzionegli involucri circostanti.150 Procede sul sentiero del fuoco. “Il nostro Dio è un fuoco che consuma” è per luil’affermazione letterale di un fatto e di una verità realizzata. Ascende di fuoco in fuoco realizzandogradualmente il fuoco entrostante, finché perviene al fuoco dell’universo. Unica formache si possa dire che usi è una scala di fuoco o una croce di fuoco mediante la quale eleva lasua coscienza al punto desiderato. Si concentra su astrazioni, su attributi più che su aspetti, esul lato della vita più che su quello concreto. Aspira, arde, armonizza, ama e opera con la devozione.Medita cercando di eliminare del tutto la mente concreta e aspira a balzare dal pianodelle emozioni a quello dell’intuizione.Ha i difetti propri di questo tipo: è sognatore, visionario, poco pratico, emotivo e mancadella qualità mentale che chiamiamo discriminazione. È intuitivo, incline al martirio e al sacrificodi sé. Prima di giungere alla meta e di conseguire l’iniziazione deve fare tre cose:In primo luogo, mediante la meditazione, deve portare tutta la sua natura sotto controllo,imparare a costruire le forme e quindi ad apprenderne il valore.In secondo luogo deve saper apprezzare ciò che è concreto e apprendere con chiarezza lafunzione, nell’insieme delle cose, dei vari involucri mediante i quali la vita che egli tanto amadeve manifestarsi. Deve lavorare con il suo corpo mentale e farne un archivio di fatti prima dipoter procedere oltre.In terzo luogo, con lo studio intelligente del microcosmo, il suo piccolo sistema spiritomateria,deve imparare il valore duale del macrocosmo.Invece di conoscere solamente il fuoco che arde deve comprendere il fuoco che edifica,fonde e sviluppa la forma e operare con esso. Con la meditazione deve apprendere il tripliceuso del Fuoco. Quest’ultima frase è di grande importanza e cerco di sottolinearla.73
151 10 agosto 1920La forma occultaDue giorni or sono abbiamo studiato il metodo con cui il mistico consegue l’unione e delineatomolto brevemente il sentiero sul quale cerca di raggiungere la meta. Con altrettanta brevitàoggi descriveremo la rotta seguita dall’occultista e il suo tipo di meditazione, confrontandolocon quello del mistico e indicando poi come debbano confluire l’uno nell’altro e come iloro elementi individuali debbano fondersi in uno solo.La linea della forma è per l’occultista quella di minor resistenza e qui vorrei inserire unpensiero. Ammesso quel fatto, attualmente possiamo attenderci con una certa sicurezza un rapidosviluppo della conoscenza occulta e la comparsa di qualche vero occultista. Conl’ingresso del settimo raggio, della Forma o del Rituale, la scoperta del sentiero occulto el’assimilazione della relativa conoscenza sono estremamente facilitati. L’occultista si occupadapprima più della forma con la quale la Divinità si manifesta che della Divinità stessa, e quiappare dapprima la differenza fondamentale tra i due tipi. Nel suo processo di ricerca del Sé ilmistico elimina, o cerca di trascendere, la mente. L’occultista giunge allo stesso punto con ilsuo intelligente interesse per le forme che velano il Sé e con l’impiego del principio mentale aentrambi i suoi livelli. Egli riconosce gli involucri che velano. Si applica allo studio delle leggiche governano il sistema solare manifestato. Si concentra su ciò che è oggettivo e, nei primianni, a volte può sottovalutare ciò che è soggettivo. Perviene infine alla vita centrale eliminando,con cosciente conoscenza e controllo, un involucro dopo l’altro. Medita <strong>sulla</strong> formafinché questa non scompare dalla vista e il creatore della forma diviene tutto in tutto.152 Come il mistico anch’egli deve compiere due cose:1. Deve apprendere la legge e applicarla a se stesso. Suo metodo è necessariamente la rigidaautodisciplina, poiché i pericoli che minacciano l’occultista non sono quelli del mistico.Orgoglio, egoismo e l’esercizio della legge per curiosità o desiderio di potere devono essereinceneriti in lui prima che i segreti del Sentiero possano essere affidati alla sue cure in tuttasicurezza.2. In meditazione egli deve, mediante la forma che ha costruito, concentrarsi <strong>sulla</strong> vita entrostante.Deve cercare il fuoco interiore che arde e irradia tutte le forme che racchiudono lavita divina.3. Con lo studio scientifico del macrocosmo, “il regno di Dio all’esterno”, deve giungere alpunto in cui egli colloca quel regno anche all’interno.Questo è dunque il punto in cui il mistico e l’occultista si uniscono. Qui i loro sentieri diventanouno solo. In questa lettera ho già parlato dell’interesse del chiaroveggente nel notarela differenza tra le forme costruite in meditazione dal mistico e dall’occultista. Posso accennaread alcune di esse, per quanto finché non disporrete di quella visione i miei cenni non sianoper voi che parole.Forme occulte e mistiche viste dal chiaroveggenteIl mistico che medita ha costruito davanti e intorno a sé una forma dal profilo nebuloso,embrionale e incerto e disposta in modo tale che egli ne occupa il centro. Sovente, secondo letendenze della sua mente, il nucleo della forma può essere qualche simbolo favorito come lacroce, un altare o anche la sua immagine mentale di uno dei Grandi Esseri. Sarà una formaavvolta nella nebbia della devozione, pulsante di onde di colori che denunciano aspirazione,amore e un desiderio ardente.153 I colori presenti saranno di singolare purezza e chiarezza e saliranno fino a grande altezza.Secondo la sua capacità di aspirazione e amore, tali saranno la densità e la bellezza delle nubi74
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