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La chirurgia robotica - Agenzia sanitaria e sociale regionale ...

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<strong>La</strong> <strong>chirurgia</strong> <strong>robotica</strong>: il robot da Vinci<br />

Appendice<br />

fra le due tecniche in termini di efficacia. Gli autori concludono che l’intervento con<br />

il robot è sicuro e fattibile ma più costoso e che non vi sono vantaggi nell’uso del robot<br />

rispetto alla minilaparatomia.<br />

Sacrocolpopexi/uterocolpopexi in donne con prolasso avanzato degli organi pelvici<br />

(grado III-IV)<br />

È stato individuato uno studio (5); si tratta di una serie di casi su 15 pazienti. Vi sono<br />

state tre conversioni, una alla <strong>chirurgia</strong> laparoscopica, una alla <strong>chirurgia</strong> aperta e una alla<br />

colporrafia transvaginale anteriore. Tutte le pazienti sono passate da un grado III di<br />

prolasso (Prolapse quantification scale POP-Q) a un grado 0. Delle 6 pazienti che<br />

manifestavano urge incontinence, 5 hanno risolto la sintomatologia. Gli autori concludono<br />

che l’uso del robot è sicuro e fattibile e i risultati anatomici sono simili a quelli ottenibili<br />

con la <strong>chirurgia</strong> aperta o laparoscopica. <strong>La</strong> decisione se usare o meno il robot si deve<br />

basare sulle preferenze del pazienti e sull’esperienza del chirurgo.<br />

Isterectomia<br />

È stato individuato uno studio (6): si tratta di uno studio caso-controllo di confronto con<br />

l’isterectomia laparosocpica. Include 15 pazienti con CA del collo uterino in stadio<br />

precoce. L’intervento con il robot determina una riduzione statisticamente significativa<br />

della perdita di sangue intraoperatoria e della durata della degenza. I risultati<br />

istopatologici e la durata dell’intervento non differiscono in modo significativo. Gli autori<br />

concludono che l’intervento con l’uso del robot è sicuro e fattibile.<br />

È inoltre stato individuato 1 studio che descrive i risultati di tutte le procedure chirurgiche<br />

per la quali è stato utilizzato il robot (7). Serie di casi su 15 pazienti: 5 miomectomie,<br />

1 sacrocolpopexi, 6 trattamenti di endometriosi, 1 isterectomia totale, 1 isterectomia<br />

sopracervicale. Gli autori riferiscono che non vi sono state conversioni alla <strong>chirurgia</strong><br />

aperta né complicanze post-operatorie.<br />

Conclusioni<br />

Gli interventi per i quali è stato valutato l’uso del robot sono: isterectomia (7 studi,<br />

81 pazienti), miomectomia (3 studi, 98 pazienti), sacrocolpoperxi/uterocolpopexi (3 studi,<br />

46 pazienti), anastomosi tubarica (3 studi, 103 pazienti), trattamento endometriosi (1<br />

studio, 6 pazienti). Gli studi sono pochi ed effettuati su poche pazienti. Sono comunque<br />

stati reperiti tre studi comparativi di tipo retrospettivo (caso-controllo) in cui il robot<br />

è confrontato con la laparoscopia tradizionale e la minilaparatomia. L’uso del robot<br />

sembra sicuro e fattibile e i risultati in questa area cinica confermano quelli già evidenziati<br />

in altre aree: durata di intervento inferiore rispetto alla laparoscopia, ridotta perdita di<br />

sangue intraoperatoria, tassi di conversione e di complicanze basse. Sono necessari<br />

ulteriori studi comparativi con la laparoscopia prima di poter trarre conclusioni.<br />

Dossier 167<br />

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