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La chirurgia robotica - Agenzia sanitaria e sociale regionale ...

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<strong>La</strong> <strong>chirurgia</strong> <strong>robotica</strong>: il robot da Vinci<br />

branche specialistiche (urologica, addominale, toracica, ecc.). Occorre pertanto che piani<br />

e protocolli di formazione siano definiti per le singole indicazioni chirurgiche nelle quali<br />

si intende sviluppare la <strong>chirurgia</strong> <strong>robotica</strong>.<br />

Se, come la letteratura al momento sembra suggerire, risultasse che la curva<br />

di apprendimento per la <strong>chirurgia</strong> <strong>robotica</strong> è significativamente inferiore a quella della<br />

<strong>chirurgia</strong> laparoscopica, la formazione avrebbe anche lo scopo di incrementare il ricorso<br />

alla <strong>chirurgia</strong> mini-invasiva. Andrebbe pertanto finalizzata a sviluppare aree di <strong>chirurgia</strong><br />

specialistica nelle quali la <strong>chirurgia</strong> mini-invasiva tarda ad affermarsi.<br />

Gli elementi formativi comuni a tutte le tipologie di intervento chirurgico riportati dagli<br />

studi di settore sono:<br />

• una formazione suddivisa in due fasi principali: gestione del robot e gestione<br />

dell’intervento;<br />

• una formazione all’intervento graduale e caratterizzata dalla presenza di un mentor<br />

che inizialmente e per un numero prestabilito di interventi esegue l’intervento<br />

chirurgico affiancato dal chirurgo in formazione, il quale progressivamente sostituisce<br />

il mentor nelle diverse fasi dell’intervento e al quale viene assegnata una progressiva<br />

responsabilità chirurgica fino ad acquisire completa autonomia;<br />

• una formazione che abbia come destinatari équipe o team chirurgici, coerentemente<br />

con la logica della “piattaforma” chirurgica in cui collocare il robot.<br />

È opportuno che a diversi gruppi di lavoro multidisciplinari - costituiti per tipologia di<br />

<strong>chirurgia</strong> specialistica - sia affidato il compito di effettuare una rassegna della letteratura<br />

e stabilire i seguenti elementi fondanti di un programma di formazione:<br />

• caratteristiche professionali del mentor come, ad esempio, numero e tipologie<br />

di interventi in <strong>robotica</strong> eseguiti con successo, esperienza formativa, ecc.;<br />

• caratteristiche professionali della figura di “apprendista”, che per alcune tipologie<br />

di intervento può essere un dato livello di esperienza in <strong>chirurgia</strong> convenzionale,<br />

mentre per altre potrebbe prevedere una elevata esperienza in <strong>chirurgia</strong><br />

laparoscopica (per esempio almeno 50 interventi);<br />

• criteri oggettivi e misurabili per valutare il livello di expertise raggiunto e la<br />

performance, che non siano limitati alla durata dell’intervento e all’assenza di errori<br />

ma prevedano altri parametri quantitativi che permettano di monitorare e quantificare<br />

la curva di apprendimento oltre che di sancire l’acquisizione della completa autonomia<br />

chirurgica;<br />

• numero di professionisti ed équipe chirurgiche da inserire nel programma<br />

di formazione;<br />

• aspetti logistici e organizzativi e valutazione dei costi.<br />

L’effettivo raggiungimento della copertura formativa desiderata e pianificata dovrà essere<br />

valutato in termini di proporzione dei chirurghi elegibili che hanno completato il percorso<br />

formativo, la loro distribuzione geografica e l’accesso alla tecnologia da parte dei<br />

chirurghi specializzati.<br />

Dossier 167<br />

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