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rapporto ambientale VAS Parco Naturale - Parco di Montevecchia e ...

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<strong>VAS</strong> – Piano del <strong>Parco</strong> <strong>Naturale</strong> - Proposta <strong>di</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> e stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza 2010Qui il tema <strong>di</strong> politica del paesaggio, prima ancora che la tutela <strong>di</strong> tali elementi in sé (che fortunatamente ingran parte si tutelano da soli) è l‟attenzione a ciò che, in primo e secondo piano, si interpone tra loro el‟osservatore. Uno sfondo <strong>di</strong> solenne bellezza esige un primo piano che non lo immiserisca. Questoproblema si pone con particolare intensità in relazione ai percorsi, soprattutto quelli più frequentati. La selvadei cartelli pubblicitari che si affollano lungo la S.P. ex S.S. 342<strong>di</strong>r non è certo una degna cornice per ilResegone che segna la meta per chi la percorre in <strong>di</strong>rezione nord.Da questo livello si scende a scale via via più minute e locali, alle quali si riduce l‟ampiezza delle visuali e <strong>di</strong>pari passo aumenta il valore dei singoli dettagli. Nella concezione del paesaggio “totale” che si assumecome criterio guida, convivono due esigenze tra loro complementari: da un lato, quella <strong>di</strong> tutelare quelle partio aspetti che, come si è detto, meglio mantengono l‟impronta del passato o una conformazione più vicina aquella naturale, che sappiamo non più riproducibili; dall‟altro l‟attenzione a integrare meglio nel paesaggioquegli oggetti ingombranti che la nostra società continua a richiedere e a produrre, case e fabbriche,espositori <strong>di</strong> merci e strade, aree lastricate e veicoli in movimento.Il ruolo del PTCP è crescente dal primo al quarto livello.Per quanto riguarda il primo livello, il PTCP ha acquisito e integrato i repertori contenuti nel PTPR e nel SIBAe nella cartografia prodotta dalla e/o per conto della Regione (carte geoambientali e cartografia <strong>ambientale</strong>della pianura) e li propone all‟attenzione e alla verifica dei Comuni. Per quanto riguarda il secondo livello, ilPTCP identifica cartograficamente quelle emergenze storico-culturali che hanno mantenuto un significativo<strong>rapporto</strong> con spazi ine<strong>di</strong>ficati e ne fa oggetto <strong>di</strong> specifica tutela sotto il profilo della leggibilità. Sono staticonsiderati i perimetri dei centri storici, i tratti <strong>di</strong> viabilità storica, singoli monumenti isolati e elementimorfologici chiaramente identificabili.In relazione al terzo livello, il PTCP identifica i percorsi d‟interesse panoramico e storico culturale e lisottopone a specifica normativa.Il quarto livello si traduce nella carta delle Unità <strong>di</strong> Paesaggio e nelle descrizioni connesse. Nella logicadell‟unico e unitario “piano del paesaggio lombardo” introdotta dal PTPR, vi è sostanziale continuità ecooperazione nelle politiche paesistiche tra i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo e pianificazione del territorio. Pertanto ilPTCP, che si propone come “atto a maggiore definizione” rispetto al PTPR, recependone e sviluppandone lein<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> metodo e <strong>di</strong> merito, è aperto a sua volta nei confronti degli apporti che potranno venire primadalle verifiche e in<strong>di</strong>cazioni dei Comuni, poi dai Piani Regolatori sviluppati come veri e propri piani paesisticidel territorio comunale, nel rispetto delle coerenze e inter<strong>di</strong>pendenze sovracomunali in<strong>di</strong>cate dal PTCP.Il territorio lecchese è caratterizzato da una notevole ricchezza e varietà <strong>di</strong> paesaggi che coprono quasi tuttele principali variazioni presenti in ambito regionale. In particolare, all‟interno del territorio sono <strong>di</strong>stinguibili tregran<strong>di</strong> articolazioni paesistiche: il paesaggio prealpino, il paesaggio collinare e il paesaggio dell’alta pianura.L‟area in esame rientra nel paesaggio collinare, che occupa tutta l‟ampia fascia centrale del territorioprovinciale. All‟interno del paesaggio collinare si <strong>di</strong>stinguono, per le loro peculiarità, due ulteriori articolazionipaesistiche: le colline moreniche brianzole e le colline pedemontane. In quest‟ultimo paesaggio rientra l‟areain esame, <strong>di</strong> cui si riporta la descrizione.All‟interno del contesto collinare morenico lombardo spicca una successione <strong>di</strong> rilievi, con quote nonsuperiori a poche centinaia <strong>di</strong> metri, <strong>di</strong> formazione terziaria, estranei ai processi <strong>di</strong> deiezione glaciale, checostituiscono un‟emergenza <strong>di</strong> forte valenza paesistica. Nell‟insieme tali rilievi costituiscono il fondalepedemontano a settentrione dell‟ambito collinare lombardo: un vero e proprio gra<strong>di</strong>no naturale che introduce97

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