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l-ultimo-rifugio-di-riina

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SABINA GUZZANTI E LA SUA RAPPRESENTAZIO-NE CINEMATOGRAFICA DELLA DECISIONE DINON PERQUISIRESabina Guzzanti, nel suo film “La trattativa”, ricostruisce allasua maniera il momento in cui, il 15 gennaio 93, Caselli decide<strong>di</strong> non perquisire, consigliato da Ultimo.Nel farlo, noi riteniamo che la regista si sia posta un precisoobbiettivo: quello <strong>di</strong> rappresentare in modo plausibile lo scenariodei fatti già <strong>di</strong>pinto, ad esempio, dal suo amico Travaglio, uncopione dove, a esser generosi, “Mori e Ultimo sono due <strong>di</strong>lettantiallo sbaraglio” che avrebbero comunque commesso un“incre<strong>di</strong>bile svarione investigativo: in un altro paese li avrebberomandati a <strong>di</strong>rigere il traffico”. Se infatti l'appostamento fu“ritenuto inutile, chi prese quella decisione meriterebbe unaperizia psichiatrica, visto che restando lì i Ros avrebbero avvistato,e dunque catturato, i fratelli Sansone.”Ecco, a questo punto però, per rappresentare al pubblico unasimile circostanza, la Guzzanti doveva fare i conti con la secondaparte della vulgata: il passaggio dove i magistrati venivano,pur “ingannati”, convinti a con<strong>di</strong>videre questo incre<strong>di</strong>bile svarioneinvestigativo da questi due <strong>di</strong>lettanti allo sbaraglio meri-73

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