26.11.2016 Views

FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Graffiti<br />

Ti dirò<br />

Come ci presenteremo al futuro? Cosa diremo all’ipotetico interlocutore fisico o virtuale che ci chiederà di esprimerci<br />

con un’idea e non con nome, cognome e riti burocratici? Nel contesto che verrà privilegeremo l’aspetto esistenziale o<br />

quello spirituale, l’atteggiamento naturalistico o quello storico? Ritorneremo al caos primordiale di Democrito e Anassagora<br />

o preferiremo il mondo pitagorico governato dall’ordine numerico? E che valore daremo alla maternità ed alla libertà?<br />

Dialogheremo con i segni grafici o con quelli del computer? Soprattutto, comunicheremo con sentimento o in<br />

maniera asettica?… Lasceremo una traccia?<br />

Probabilmente, la scommessa sul futuro consisterà anche nell’humus comunicativo con cui saremo capaci di mantenere<br />

i rapporti col nostro prossimo, uno scarto qualitativo che ci fornirà qualità e dimensione del vivere. La forma visiva,<br />

prima ancora della scrittura, accompagna l’uomo nella sua peregrinazione comunicativa. Fin dall’era preistorica, segni,<br />

linee, colori, texture, forme elementari si mescolano con sguardi, gesti, comportamenti sociali e danze tribali, identificando<br />

una precisa volontà nel voler dominare animali ed eventi naturali attraverso la loro rappresentazione. Le immagini<br />

che ne vengono fuori sono particolarmente significative e dimostrano come linguaggi pittorico-scultorei e visivi in<br />

generale, ma soprattutto sentimenti e sensazioni del vivere, entrano in simbiosi con la magia e la spiritualità, consegnando<br />

all’umanità un unicum espressivo non sempre facile da identificare, spiegare e separare nelle singole componenti<br />

mentali e strutturali. Gli oggetti materiali, nel tempo e nello spazio, acquistano significati simbolici ponendosi su di<br />

un piano sensoriale indefinito e indeterminato. L’uomo, per primo, ha comunicato con la parola registrando pensieri ed<br />

emozioni, muovendo il grande passo verso la fondazione di società complesse; con la scrittura, ha tramandato ai posteri<br />

pensieri e conoscenze acquisite dalle singole generazioni, salvando dall’oblio il patrimonio culturale ed emozionale<br />

delle grandi civiltà del passato, dimostrando che, oltre al meccanismo dell’eredità genetica, condiviso da tutti gli esseri<br />

viventi, possiede anche quello dell’eredità culturale che lo configura dominante sulla terra. Le ulteriori tappe della<br />

comunicazione - la stampa, il telegrafo ed il telefono, la radio e la televisione, fino ai contemporanei computer (e naturalmente<br />

ad internet) - testimoniano uno sviluppo esponenziale nel campo della comunicazione, della diffusione culturale,<br />

dello scambio d’idee ed informazioni. Oggi, il rischio a cui andiamo incontro è quello di un prevedibile livellamento<br />

e snaturamento delle manifestazioni spontanee nelle varie etnie, uno svilimento della configurazione popolare che potrebbe<br />

portarci al conseguente accentramento dei mezzi di comunicazione di massa: la posta in gioco è altissima ma la<br />

prospettiva di uno scambio cosmico di pensieri tra i popoli ci affascina, facendoci sognare una dimensione spaziotemporale<br />

senza precedenti! L’uomo, operando con ingegno e creatività, consegna alla storia il documento del suo<br />

cammino perenne, assegnando all’arte il compito di salvare le identità culturali nell’ambito di una forma comunicativa<br />

universale.<br />

Pablo Picasso (un esempio per tutti), agli inizi del ‘900, ha dato prova del suo talento artistico attraverso una ricerca<br />

espressiva a trecentosessanta gradi: dalla sua terra natia ha prodotto immagini psichiche senza tempo, ha intrecciato<br />

luoghi, storia e arte smantellando il parziale sistema di rappresentazione prospettica ed introducendo la totale visione<br />

strutturale cubista, ha eliminato la frontiera tra bellezza classica ed africana, il prima e il dopo, l’essere e il non essere,<br />

il vero e il falso, ha consegnato ai posteri una carica emotiva ed esplorativa senza precedenti. L’uomo, oggi, consapevole<br />

dell’eredità storica che trasmetterà al futuro, lascerà una traccia indelebile del suo cammino, che scolpirà nella<br />

memoria. Le opere visive che produrrà, dalla preistoria all’epoca contemporanea, costituiranno un patrimonio d’informazioni<br />

e di sentimenti unico, non sostituibile da altra forma linguistica, configurandosi - in un parto espressivo inspiegabile<br />

- nel grande mistero della vita. Siamo consapevoli dell’enorme potere che la comunicazione ha sulla nostra esistenza<br />

e di quanto, quella virtuale ci possa far sentire isolati nel reale, comunicando senza comunicare anche a fini<br />

utilitaristici. In un’accezione prettamente esistenziale e filosofica possiamo affermare che la comunicazione s’identifica<br />

con il divenire e la vita, così come, la sua mancanza, genera la stasi e la morte. La comunicazione, come arché di tutte<br />

le cose, pone la condizione necessaria e sufficiente per vivere e soddisfare l’esigenza interiore, lasciando un messaggio<br />

oltre la stessa esistenza. Ti dirò, in tal senso, esplora il nostro io dichiarando esplicitamente la propria esigenza di<br />

comunicare, intendendo fortemente spronare al dialogo, proponendo una costruttività del messaggio, ponendo dubbi e<br />

certezze esistenziali. L’uomo, attraverso le varie forme comunicative ci consegna un patrimonio generazionale di enorme<br />

significato - dalla musica allo sport, dalla storia alla letteratura, dalla scienza alla fisica, dalla tecnologia all’arte e a<br />

tutto ciò che gli gira intorno - indagando l’universo e i suoi affascinanti meccanismi, in un dialogo infinito…

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!