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Dell’immagine inintelligibile<br />
Una mostra sulle immagini è una mostra sulla vita vissuta attimo per attimo, che corre sul filo della memoria, che ne progetta<br />
il futuro. L’uomo, al di là degli stimoli che ha ricevuto dal mondo esterno e dalla natura in particolare, ha accumulato<br />
nel tempo un tesoro di esperienze introspettive che ha riversato sulla sua sfera esistenziale. Procedendo in una continua<br />
ricerca del centro, nel corso dei millenni (e fin dalla sua comparsa) egli ha esplorato il suo intorno spaziando tra gli opposti,<br />
ricercando l’essere pur esprimendosi con le apparenze, ambendo al vero pur vivendo nella falsità. Nei suoi ruoli di<br />
indagatore l’uomo – filosofo, psicoanalista, antropologo, biologo, teologo, artista e, in generale, acuto osservatore della<br />
psiche e della realtà terrena e divina, ha profuso i codici che oggi rappresentano l’immenso patrimonio culturale delle<br />
immagini, dei linguaggi specifici e dei simboli esistenti al mondo. In diverse modalità e forme, egli ha tradotto quei segnitraccia<br />
in pensiero, mito, storia e arte, identificandoli nel quotidiano, proiettandoli nel mistico o immergendoli nella psiche.<br />
Il segno, in sostanza, si è incuneato nell’idea primigenia esprimendo l’inesprimibile, connotando il visibile e l’invisibile,<br />
sfidando i tempi e i luoghi.<br />
La Prisca Sapientia, rivelata direttamente da Dio a Mosè e tramandata per mezzo di una lunga catena di grandi uomini,<br />
ha superato tutto ciò, conservando l’essenza significativa dello spirito puro e preservando il suo codice mistico dall’abuso<br />
dei profani.<br />
Il segno contemporaneo è figlio ed essenza di quello arcaico. E’ arrivato fino a noi corroborato dalle esagerate esperienze<br />
dell’uomo di oltre quarantamila anni fa e in tutti i suoi aspetti espressivi, simbolici, magici e cultuali significanti, percorrendo<br />
luoghi, tempi e modalità assai diverse. Dalle incisioni rupestri alle grandi civiltà fluviali, dai popoli occidentali a quelli<br />
musulmani, dal lungo arco medioevale all’arte rinascimentale, dalla rivoluzione del Seicento al dibattito estetico illuminista<br />
e romantico, dalle avanguardie artistiche del Novecento alla pienezza del nostro tempo, senza dimenticare l’arte di<br />
quei popoli – India, Oriente, Africa, Oceania, America del Nord, America Centrale e regione andina (civiltà precolombiane)<br />
- spesso esclusa dai libri di testo didattici - ma che ha reso il cammino culturale dell’uomo un’avventura unica, affascinante<br />
e insostituibile.<br />
In aggiunta – in una carrellata forzatamente incompleta di citazioni temporali e tematiche - occorre ricordare l’immenso<br />
patrimonio di pensiero filosofico e mistico che ha connotato e supportato i percorsi storici sempre travagliati del passato,<br />
fino ad arrivare ai più recenti studi fenomenologici e psicoanalitici e alla pesante problematica esistenzialista del presente.<br />
Questo oceano concettuale, inglobandosi nella circolarità del mondo, ma nutrendosi del suo seme originario (il centro),<br />
ha prodotto una infinità di segni e simboli. In un processo di generazione e rigenerazione, l’uomo oggi, raccoglie i<br />
frutti - archetipici, simbolici, mistici, allegorici e alchemici del passato ed ogni sorta di input comunicativi del presente - da<br />
una pianta surreale e multiforme. Un ricchissimo patrimonio d’immagini significanti scagliate nell’etere attraverso la logica<br />
globalizzante di internet, ha reso il nostro cosmo dinamico e caotico, senza peculiarità specifiche, ma con una immensa<br />
offerta mediatica. Ecco, gli artisti di oggi assorbono tutto ciò in maniera consequenziale e sintomatica, attuando la loro<br />
ricerca poliedrica e multidirezionale senza alcun pregiudizio ideologico. La grande produzione odierna, connotata da materiali<br />
tradizionali e innovativi, performance, installazioni, video e procedimenti dinamici di tipo informatico, inseriti dentro<br />
contenitori di movimenti-ombra e ideologie fluide, impongono una nuova chiave di lettura del prodotto-evento visivo.<br />
I sei autori presenti al Loggiato San Bartolomeo, in rappresentanza dell’associazione Pittorica, partendo dalla Sicilia, s’inseriscono<br />
nel dibattito espressivo dell’arte contemporanea, seguendo un iter comunicativo e progettuale impegnativo. La<br />
struttura simbolica della loro pittura rappresenta una griglia spaziale di riferimento sulla quale appoggiano una ricerca<br />
segnica diversamente indirizzata (…).<br />
Fabrizio Costanzo / Prisca Sapientia - Pittorica-Assocultura / Testo in catalogo / Loggiato San Bartolomeo - Palermo, gennaio 2012