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FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

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L’ARTE NON E’ UN’ISOLA, SERVE PER CAPIRE IL MONDO<br />

La mostra De ciclo vitae, esposta a Palazzo Cataldi dal 21 dicembre 1996 al 7 gennaio 1997, sintetizza l’attività artistica<br />

nel campo della pittura dell’artista Fabrizio Costanzo.<br />

La raccolta antologica, in un rincorrersi di scritti di vario genere, di pensieri, di note (personali e non), d’immagini di<br />

quadri e di rielaborazioni grafiche, visualizza il tracciato, o meglio, lo spaccato dell’iter pittorico dell’artista.<br />

In tale lasso di tempo, le diverse esperienze culturali e le altrettanti vicende della vita privata dell’autore hanno lasciato<br />

un solco profondo nel suo linguaggio artistico e nel suo animo.<br />

Ecco cosa scrive Dora Avella a proposito dell’olio su tela intitolato “Il tempo della rappresentazione”: “Gli archi…<br />

proponendo uno spazio, per alcuni versi, scenografico, preparano ad una emozione che è tutta da scoprire. Nella superficie<br />

di fondo, infatti, anch’essa forata da un arco… si scorgono pochi elementi, sufficienti perché l’immaginazione<br />

senta il bisogno di percorrere questo tunnel…”.<br />

Redazionale / Giornale di Sicilia – Palermo, 22 dicembre 1996<br />

DE CICLO VITAE<br />

Dal 21 dicembre 1996 al 7 gennaio 1997 il pittore prof. Fabrizio Costanzo ha concluso la sua doppia fatica artisticoculturale<br />

con la presentazione della raccolta antologica De ciclo vitae e la mostra di opere pittoriche nel prestigioso sito<br />

storico di Palazzo Cataldi a Terrasini. La manifestazione è stata patrocinata dall’Assessorato ai Beni Culturali del Comune<br />

di Terrasini e da La Sinopia – Centro Arti Sperimentali.<br />

Riportiamo una nota dello stesso autore: “Uno dei motivi di successo della personale è stato il coinvolgimento di grandi<br />

e piccoli alla manifestazione. Il pubblico partecipe, ha osservato, commentato e, all’occorrenza disegnato e colorato<br />

all’interno di Palazzo Cataldi, sui tavoli appositamente predisposti con il materiale preparato: in particolare l’obiettivo è<br />

stato quello di far lavorare i piccoli…per gioco: mi hanno così tenuto compagnia proprio mentre anch’io, per diciotto<br />

giorni, ho dipinto la mia tavola ad olio. E’ stata una piacevole ed interessante esperienza artistica e di vita, un modo per<br />

crescere insieme nel gioco e nel lavoro, intesi, entrambi, come le due facce della stessa medaglia”.<br />

Redazionale / Notizie dal mondo dell’arte – Il Notiziario n 44 - Roma, aprile – giugno 1997

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