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Graffiti<br />
Nel Castello<br />
Parliamo adesso di pittura.<br />
Domenica, e fino al 16 Settembre 2001, si potrà ammirare la rassegna di 33 artisti siciliani contemporanei. Noi ne abbiamo<br />
parlato con l’organizzatore e artista della singolare iniziativa, il prof. arch. Fabrizio Costanzo.<br />
- Professore Costanzo, qui al castello di Carini, una rassegna di 33 artisti: cosa vogliono rappresentare?<br />
- Anzitutto se stessi attraverso il loro linguaggio. Questi artisti costituiscono già un gruppo di professionisti ben consolidato<br />
che proviene dall’Addaura Hotel di Palermo. Lì, con Francesco Carbone, abbiamo condiviso un progetto espositivo<br />
che oggi include una quarantina di autori, con formazioni differenti: una parte proviene dall’Accademia di Belle Arti<br />
di Palermo, un’altra appartiene alle gallerie, un ultimo gruppo è costituito da giovani artisti che si sono già distinti nel<br />
campo delle arti visive.<br />
- Lei mi diceva che molti autori hanno un’esperienza artistica di un certo valore, comunque sono conosciuti fuori dalla<br />
Sicilia…<br />
- Si, molti dei nostri artisti sono già conosciuti in Italia o all’estero. Sono da esempio quasi tutti i pittori e gli scultori oggi<br />
presenti a Carini. Uno degli obiettivi che noi dell’Addaura Art intendiamo portare avanti è la divulgazione del nostro<br />
gruppo fuori dall’isola: era anche il sogno di Francesco Carbone… Oggi il sogno è diventato realtà perché la Graffiti<br />
dell’Addaura Hotel è conosciuta, stimata e patrocinata dall’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma e da<br />
questa divulgata in varie parti del mondo.<br />
- Perché il castello di Carini?<br />
- Il castello di Carini è indubbiamente un luogo di memoria; noi abbiamo voluto intitolare la mostra semplicemente “Nel<br />
castello” in quanto omaggio al luogo stesso. Nell’era della globalizzazione l’artista dimostra di essere ancora legato al<br />
luogo: noi dell’Addaura Art ci ritroviamo in un hotel in quanto architettura contemporanea, il castello, invece è un luogo<br />
di memoria. Nel momento stesso in cui il luogo di memoria condivide la propria esperienza con quella degli artisti di<br />
oggi e, in generale, con l’arte contemporanea, la simbiosi che ne deriva diventa un fatto assolutamente lecito e identificativo.<br />
Partinico – TV 7 / Intervista per il TG7 - Carini, 11 settembre 2001