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FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

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Ludusmentis<br />

Una mostra come questa pone certamente domande sul carattere fenomenologico della comunicazione, su come<br />

questa può e deve relazionarsi con la nostra quotidianità.<br />

Viviamo un momento storico spettacolare in cui abbiamo polverizzato i saperi, messo da parte i miti e i sentimentalismi,<br />

frantumato l’essere (o ciò che pensavamo tale), e da ogni particella ne abbiamo ricavato e ridefinito una nuova identità.<br />

Ci chiediamo: dopo le nostre conquiste globalizzanti siamo più forti o più deboli? Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo<br />

pieno? Siamo in crisi? La nostra condizione esistenziale, dagli anni Sessanta in poi, ha visto nascere in Europa e negli<br />

Stati Uniti movimenti artistici di rottura riluttanti verso qualsiasi legame specifico con le forme d’arte precedenti e con i<br />

significati ad essi attribuiti, movimenti che, pur diversi tra loro, sono stati accomunati dalla stessa volontà dissacrante.<br />

Dissolta la forma e la progettualità, essi hanno perseguito il segno e l’improvvisazione (all’interno del nuovo significato<br />

di materia) esprimendo, in compenso, la genuinità dell’atto creativo. E’ così che, i movimenti dell’Arte segnica, l’Action<br />

painting, l’Informale, lo Spazialismo, La Pop art, la Op art, l’Arte cinetica, l’Arte ecologica e l’Arte povera si sono alternati<br />

ad altre correnti artistiche come il Neorealismo sociale prima, l’Iperrealismo e la Transavanguardia poi, auspicando<br />

un ritorno alla figurazione ma con indirizzi e risultati estetici diversi ed eclettici, fino ad arrivare alle estremizzazioni della<br />

Body art, non ultima ma assai significativa perché da considerarsi punto estremo di un processo di liberazione dai<br />

vinco 䁬 i imposti dalla società: nella performance il corpo partecipa al processo espressivo ed il rapporto artistaosservatore<br />

ne è stravolto; l’Arte concettuale, in cui l’oggetto e la materia hanno perduto il ruolo di protagonista dell’opera<br />

d’arte dentro una comunicazione sempre più finalizzata all’ideazione ed al processo, ed ancora, la Street art,<br />

una forma d’arte degli anni Ottanta, totalmente immersa nella quotidianità, che riassume i diversi approcci creativi nella<br />

dimensione urbana...In un panorama così ampio, è necessario trarre delle conclusioni. Per dirla con Escher “far rientrare<br />

dentro il finito di un cerchio l’infinito delle possibilità ideative” affinché si colga il senso di tutto ciò. E’ quindi opportuno<br />

sottolineare almeno un aspetto positivo e fondamentale della ricerca culturale odierna, ovvero quello connesso alla<br />

libertà delle procedure espressive attuate dagli artisti in Europa e nelle grandi democrazie del mondo, dove i loro studi<br />

sono stati condotti senza condizionamenti, in assoluta autonomia procedurale e concettuale. Gli operatori adesso hanno<br />

l’obbligo di riflettere su tutto ciò e, conseguenzialmente, di vegliare sull’impegno etico connesso al libero processo<br />

creativo, affinché non vada sprecata l’occasione di essere salvaguardati nelle identità, facendosi altresì imbrigliare<br />

dall’invasività spettacolare e globalizzante della comunicazione odierna. L’arte contemporanea, in sostanza, procede<br />

su un filo rosso non riconducibile a categorie fisse. Il sistema comunicativo-espressivo odierno - sfuggente, complesso<br />

ed eterogeneo - sviluppa (e fagocita) valori nuovi ed elementi inaspettati, si confronta con la molteplicità delle tecnologie,<br />

dei materiali e dei processi, si caratterizza sempre più per l’esigenza di unicità ed individualità nell’estrinsecazione<br />

dell’atto creativo, rifiutando l’appartenenza a gruppi, movimenti, maestri e scuole.<br />

I linguaggi di Candiloro, Emanuele e Mott, oggi presenti al Sanpaolo Palace Hotel, partendo da una realtà sì fatta ma<br />

anche idiomatica del capoluogo palermitano, s’inseriscono con personalità e calibratura nel dibattito culturale dei nostri<br />

giorni, interagendo con i processi ludici del fare arte, coinvolgendo consapevolmente la sfera estetica.<br />

Fabrizio Costanzo / Ludusmentis - Sanpaolo Palace Gallery. Palermo, lug./nov. 2008 - Presentazione in catalogo

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