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Pochi artisti (e pochi uomini in generale) hanno la reale capacità di sentire<br />
il Luogo e di simbiotizzarlo…Qualcuno ne fa terra di conquista, qualcun<br />
altro lo interpreta romanticamente, altri ancora lo leggono ma non<br />
riescono ad intervenire con coerenza e creatività.<br />
ARCHITETTO DEL TEMPO<br />
Bishan Bassiri<br />
Occasioni di dialogo con gli artisti<br />
Bassiri, esploratore dell’immaginario, attenziona il reale in ogni sua manifestazione.<br />
Dimostra il suo interesse a trecentosessanta gradi verso<br />
tutti i materiali organici e inorganici (dagli elementi lavici alle elaborazioni<br />
fotografiche, alla cartapesta, all’alluminio, al ferro, al bronzo…),<br />
verso il cosmo (nell’accezione estetica e scientifica), verso l’uomo e le<br />
sue possibilità rappresentative, convinto fautore dell’unità dei linguaggi<br />
artistici (visivo, poetico-letterario, teatrale e musicale). E’ proprio questo<br />
suo interesse nell’indagare dal dentro le cose (ogni cosa) che lo rende<br />
così acuto e sensibile. La sua è una ricerca sulla bellezza intesa come<br />
potenzialità degli elementi, equilibrio tra le parti. Legge il luogo nel duplice<br />
aspetto logos-caos, come categoria dinamica transculturale, intriso di<br />
enigmi e di magia. Coniuga i meccanismi della natura alla storia dell’uomo,<br />
un unico pensiero fluente, in cui le tracce hanno valenza autonoma<br />
al di là della dimensione spazio-temporale. La funzione dell’artista è<br />
quella di porsi come anello di congiunzione tra le varie condizioni della<br />
realtà, che devono essere analizzate e restituite sotto forma di livelli di<br />
rappresentazione. Nella sua condizione di osservatore, ritrova semplicemente<br />
l’equilibrio psico-fisico del locus, entrando in armonia con il creato,<br />
senza sentenziare…in una sua sentita visita alla grotta dell’Addaura<br />
in cui, natura e magia, sensi ed ispirazione, atmosfera solenne e riti<br />
pagani s’intrecciavano idealmente con i segni e le immagini misteriche<br />
del luogo, Bassiri subito percepì una dimensione onirica profonda ed<br />
ispiratrice, che tradusse in opera d’arte. L’artista si era immerso totalmente<br />
nel territorio dell’Addaura, guardandolo ad occhi chiusi, con la<br />
mente, immaginando la forza espressiva delle forme, il movimento di<br />
dilatazione e contrazione di quei segni che da linee-struttura si erano<br />
tramutati in linee-pensiero.<br />
Da parecchi anni sue opere di pittura e scultura sono presenti all’Addaura<br />
Hotel di Palermo, insieme a quelle degli artisti siciliani della Graffiti –<br />
tra queste, una installazione-meteorite (L’unicorno – in pietra lavica fusa<br />
in bronzo) che rappresenta la materializzazione dell’intuizione visiva<br />
dell’artista, ed ora, per il Graffiti Day, La bestia – anch’essa fusa in bronzo<br />
– a sancire lo stretto rapporto di Bassiri con gli elementi vitali e, nello<br />
specifico, con l’ambiente della Montagna Sacra.<br />
La bestia di Bassiri, rappresenta l’orrido che scaccia l’orrido, proprio<br />
come l’immagine della medusa sicula diventa anatema, forza benefica,<br />
talismano in grado di tenere lontani gli spiriti maligni. La bestia, l’unicorno<br />
di Bassiri e i totem Graffiti, insieme, difendono il territorio dandogli