MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #13

12 EDITORIALE
La sostenibilità
è un sentiero tracciato
di Donatella Sciuto
Rettrice del Politecnico di Milano
SI È CHIUSA DA POCO a Dubai la ventottesima Conferenza
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Per la
prima volta, dopo lunghi negoziati, arriva l’impegno
a porre fine all’utilizzo di combustibili fossili: zero
emissioni nette entro il 2050. Per alcuni si tratta di
un accordo storico, per altri di un compromesso che
segna la via del non ritorno. La sostenibilità è un sentiero
tracciato.
Nel primo Piano Strategico di Sostenibilità del Politecnico
di Milano, lanciato nell’ottobre scorso all’interno
di un evento organizzato in collaborazione con il
« Corriere della Sera », abbiamo segnato la nostra strada
secondo sei punti cardine che vanno dalla ricerca alla
didattica; dall’inclusione al diritto allo studio; dalla
responsabilità sociale a, non ultimo, l’ambiente.
Per dimostrare di essere credibili, come prima cosa,
abbiamo rimesso ordine in casa nostra. Giusto per darvi
un’idea, quando si parla di Politecnico di Milano,
la dimensione è quella di una struttura che occupa
ALESSANDRO CIMMA
l’equivalente di circa 63 campi da calcio messi insieme
(500.000 metri quadrati). Un impegno non da poco.
Abbiamo quindi fissato alcuni obiettivi chiari che, in
termini ambientali ed energetici, si traducono in una
riduzione del 30% dei consumi nei prossimi due anni
e del 50% dei gas effetto serra entro il 2030. Sul fronte
delle rinnovabili, stimiamo un aumento di 5 MW di
potenza installata dal fotovoltaico.
In autunno, con la posa della prima pietra del nuovo
parco dei Gasometri, sono stati avviati i lavori per un
progetto di grande portata completamente ecosostenibile,
con un polmone verde di 24 ettari. A completare
questa visione, sono le azioni di mobilità sostenibile
e di economia circolare. Tra le tante cose, intendiamo
ridurre del 20% l’uso di mezzi privati e raddoppiare i
punti di ricarica per le auto elettriche, così come azzerare
gli sprechi alimentari.
In breve, abbiamo pensato di educare noi stessi per primi:
una comunità di quasi 60.000 persone, tra studenti e
personale docente e non docente. Una realtà che ogni anno
avvia al mondo del lavoro quasi 10.000 giovani professionisti,
che vogliamo siano i portavoce di questa visione.
Il Piano di Sostenibilità ha poi una doppia valenza,
una seconda chiave di lettura che è quella esterna, aperta
al contesto allargato. Politiche industriali e dinamiche
sociali stanno cambiando in modo radicale. Dalla ricerca,
alla terza missione, il Piano prende in considerazione
diverse scale di impatto, che sia la più immediata prossimità
o il respiro globale.
È qui che possiamo esprimere un potenziale di idee,
di ricerca e di innovazione, di responsabilità sociale e
di diplomazia scientifica che non ha uguali. Il sistema
produttivo è infatti chiamato a ridisegnare interi processi
e prodotti in ottica sostenibile, a ridefinire nuovi
modelli di business in cui l’innovazione tecnologica è
un tramite decisivo per garantirne la competitività.
DONATELLA SCIUTO
Rettrice del Politecnico di Milano