62 NEL MONDO Sopra, Land Defenders, progetto <strong>di</strong> Federica Fragapane per « Atmos ». La visualizzazione ha accompagnato il lavoro <strong>di</strong> inchiesta realizzato da Yessenia Funes (2021). Collezione Permanente del MoMA, Dipartimento <strong>di</strong> Architettura e Design.
NEL MONDO 63 approccio creativo e sperimentale basato sulla rappresentazione della complessità anche attraverso interfacce visuali <strong>di</strong>verse dai tra<strong>di</strong>zionali grafici a barre, a torta, cartesiani o a istogramma, e sull’idea che l’estetica conti quanto i contenuti. « Dopo l’università ho lavorato per qualche anno presso Accurat, stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Information Design con sede a <strong>Milano</strong> e a New York, e già lì avevo respirato aria <strong>di</strong> sperimentazione », <strong>di</strong>ce Fragapane. « Quando, poi, sono <strong>di</strong>ventata freelance, seguendo l’istinto, ossia passando un sacco <strong>di</strong> tempo al computer e tra i libri in cerca <strong>di</strong> ispirazioni visive, ma senza voler necessariamente definire uno stile preciso, mi sono ritrovata a essere attratta soprattutto da ciò che aveva a che fare con la natura e con il mondo degli organismi viventi. Da quel momento ho iniziato a usare figure organiche, morbide, lontane da quelle che popolano solitamente le infografiche, e col tempo questa si è trasformata in una pratica consapevole e significativa. Per me quelle forme non sono solo belle, ma servono a richiamare due concetti: da un lato, la vita <strong>di</strong>etro i dati stessi, il fatto che <strong>di</strong>etro ai numeri e alle percentuali che rappresento ci sono spesso storie <strong>di</strong> persone o <strong>di</strong> ecosistemi, un’umanità, un “vivente”, che io credo sia essenziale restituire graficamente; dall’altro, la relatività, non neutralità e imperfezione <strong>di</strong> quei dati, che, al <strong>di</strong> là dell’affidabilità delle fonti cui ricorro, sono inevitabilmente frutto <strong>di</strong> una ricerca umana ». L’idea è <strong>di</strong> suggerire graficamente aspetti tendenzialmente esclusi dall’analisi puramente statistica, che, pur nel suo rigore scientifico, rischia <strong>di</strong> celare le tante sfaccettature della complessità del reale in cui siamo calati e la relatività del nostro sguardo. Eloquente, a tal proposito, la scelta <strong>di</strong> Federica <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare foglie dalle tinte autunnali in uno dei progetti selezionati dal MoMa, Land Defenders, uscito sul magazine « Atmos » a corredo <strong>di</strong> un’inchiesta della giornalista Yessenia Funes e de<strong>di</strong>cato agli ambientalisti uccisi in Brasile tra il 2015 e il 2019. O ancora, quella <strong>di</strong> tratteggiare una sorta <strong>di</strong> serpente rosso per visualizzare i livelli <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong> CO₂ nell’atmosfera. Si tratta <strong>di</strong> puntare su quelle che Fragapane definisce « parole visive, non meno importanti <strong>di</strong> quelle testuali e in grado, con il loro potere evocativo, <strong>di</strong> dar vita a un racconto visuale aperto anche alla <strong>di</strong>mensione emotiva ». Qualcuno obietterà che questo approccio possa minare la percezione <strong>di</strong> scientificità da parte dell’utente, ma per Fragapane è un falso problema. « Penso serva onestà intellettuale nel <strong>di</strong>chiarare che c’è sempre qualcuno <strong>di</strong>etro alla raccolta ed elaborazione <strong>di</strong> dati. Il che per me non mina l’autorevolezza <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o. Anzi, quell’onestà può contribuire fortemente a instaurare un rapporto <strong>di</strong> fiducia nei confronti dei numeri e della scienza ». Alla base, la convinzione che in ogni progetto <strong>di</strong> Information Design chiarezza e bellezza espositiva debbano intrecciarsi adattandosi, al contempo, al target <strong>di</strong> riferimento. « È una questione <strong>di</strong> cura nei confronti <strong>di</strong> ciò che si fa e <strong>di</strong> attenzione verso il gruppo <strong>di</strong> persone a cui ti rivolgi. Inoltre, quando lo scopo <strong>di</strong> un’indagine è <strong>di</strong>vulgativo, amo pensare che un’infografica esteticamente piacevole possa <strong>di</strong>ventare un invito alla lettura e all’approfon<strong>di</strong>mento. L’estetica non è un vezzo, un momento finale <strong>di</strong> rifinitura: è parte integrante del processo <strong>di</strong> comunicazione ». Con questa visione Fragapane spinge verso un’umanizzazione della fredda logica dei numeri, esortando a un cambio <strong>di</strong> prospettiva nel suo stesso campo <strong>di</strong> azione. Orientamento evidente nelle visualizzazioni <strong>di</strong> dati da lei realizzate senza committente a partire dall’ottobre 2022 e con<strong>di</strong>vise sui social per mesi, per dare visibilità alle proteste in Iran in corso in quel periodo: in quelle infografiche l’Information Designer ha impiegato il simbolo della treccia per richiamare il gesto delle donne prima iraniane, poi <strong>di</strong> tutto il mondo, che si sono tagliate ciocche <strong>di</strong> capelli per protestare contro il regime talebano e la terribile vicenda <strong>di</strong> Mahsa Amini, 22enne <strong>di</strong> origine curda arrestata a Teheran per essersi opposta all’hijāb obbligatorio e morta in ospedale in circostanze misteriose. Altro esempio è