MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #13

40 RICERCA
SoLINano-∑ LAB
di Alberto Guadagnini
e Chiara Recalcati
Il laboratorio Solid-Liquid Interface,
Nanomicroscopy and Spectroscopy
(SoLINano-∑) studia i processi all’interfaccia
solido-liquido; ad esempio,
corrosione, catalisi, precipitazione
e/o dissoluzione, adsorbimento o altri
processi. Si avvale di tecniche di
microscopia a risoluzione atomica e
molecolare (Scanning Probe Microscopy,
SPM) e spettroscopia con alta
sensibilità chimica (Raman Spectroscopy).
La possibilità di combinare
microscopia e spettroscopia fornisce
una completa visione di processi
fisico-chimici rilevanti in numerose
applicazioni. Queste includono, ad
esempio, l’ottimizzazione di film di
protezione alla corrosione, l’aumento
dell’efficienza di catalizzatori e la
possibilità di controllare reazioni di
dissoluzione di minerali e/o il degrado
di materiali da costruzione.
Al suo interno sono coinvolti gruppi
di ricerca provenienti da vari dipartimenti
(DICA, DFIS, DENG, DASTU,
DEIB, DCMC).
Elementi fondamentali per le attività
di ricerca del nostro laboratorio
sono l’acqua e le soluzioni a base
acquosa con cui materiali di diversa
natura vengono a contatto durante
il loro ciclo di vita. Tra i principali
temi trattati vi sono lo studio degli
elettrodi di batterie al litio di nuova
concezione, la dissoluzione di minerali
associata all’evoluzione delle
proprietà del sottosuolo e l’analisi
di frammenti pittorici nell’ambito
di tematiche legate a beni culturali.
Tra i vari progetti in corso c’è il
Quarry waste ANTIgorite CARBonation
(ANTICARB, finanziato da
Fondazione Cariplo), che studia processi
di carbonatazione di minerali
estratti da cave di serpentinite nella
regione Lombardia. Scopo del progetto
è dare nuova vita a materiali
di scarto del processo di estrazione,
ottimizzandone la trasformazione
in altri materiali utilizzabili
nel contesto dell’ingegneria civile.
L’idea alla base è di sfruttare le reazioni
chimiche in acqua dei composti
di scarto con la CO₂ prodotta
durante la fase di estrazione della
serpentinite al fine di mineralizzare
magnesite. Questa è poi utilizzabile
direttamente come materiale grezzo
e/o finito nel settore delle costruzioni.
ANTICARB trasforma quindi in
modo virtuoso un prodotto di scarto
in un prodotto reinseribile nel mercato.
Contemporaneamente, riduce
l’emissione di anidride carbonica
in atmosfera e può quindi essere
considerato come un punto di riferimento
per la transizione verso
un’industria di produzione di materiali
zero-emissions and zero-waste.