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Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 13

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38 RICERCA<br />

Voce ai laboratori<br />

Gli spazi, raccontati da chi ci lavora ogni giorno<br />

VALERIO MILLEFOGLIE<br />

La Collezione<br />

Petrografica<br />

<strong>di</strong> Monica Papini<br />

La collezione petrografica è il risultato<br />

della raccolta e donazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

illustri stu<strong>di</strong>osi a partire dalla<br />

fondazione del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />

(1863) tra cui ricor<strong>di</strong>amo Stoppani,<br />

Salmoiraghi e Ar<strong>di</strong>to Desio. Nel<br />

tempo i vari docenti che hanno insegnato<br />

Geologia Applicata hanno<br />

arricchito questa collezione fino a<br />

farle assumere l’aspetto attuale. La<br />

collezione consta <strong>di</strong> oltre 200 pietre<br />

lucidate ornamentali, oltre 2000 minerali,<br />

circa 500 rocce e una cinquantina<br />

<strong>di</strong> fossili. Si tratta <strong>di</strong> pezzi provenienti<br />

da tutta Italia e da <strong>di</strong>verse<br />

parti del mondo. Tale collezione ha<br />

scopi prevalentemente <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong>vulgativi.<br />

L’esposizione è organizzata<br />

con una sala contenente le teche antiche,<br />

risalenti al 1800 e restaurate,<br />

che contengono esemplari pregiati<br />

<strong>di</strong> minerali, fossili e altre evidenze<br />

geologiche, oltre alla collezione <strong>di</strong><br />

rocce. Attigua a questa sala centrale<br />

c’è la sala dei rivestimenti, dove sono<br />

esposti campioni <strong>di</strong> marmi e pietre<br />

lucidate, mentre l’altra sala è de<strong>di</strong>cata<br />

all’archivio consultabile e alle<br />

attività <strong>di</strong>dattiche. Questa collezione<br />

viene messa a <strong>di</strong>sposizione oltre che<br />

ai nostri studenti, anche a quelli appartenenti<br />

ai vari or<strong>di</strong>ni delle scuole<br />

(elementari, me<strong>di</strong>e e superiori) con<br />

percorsi <strong>di</strong>dattici <strong>di</strong>fferenziati.<br />

Nella collezione si possono trovare<br />

<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> rocce tra cui il<br />

granito – una roccia magmatica intrusiva<br />

– utilizzata come materiale<br />

da costruzione; l’arenaria, roccia se<strong>di</strong>mentaria<br />

soggetta ad alterazioni<br />

con un’evidente riduzione delle proprietà<br />

meccaniche che spesso porta<br />

all’innesco <strong>di</strong> fenomeni franosi; il<br />

serpentinoscisto – una roccia metamorfica<br />

franosa, spesso associata a<br />

talco e amianto, con possibili rischi<br />

ambientali connessi a inquinamento<br />

<strong>di</strong> aria e acqua.<br />

Alla fine del percorso espositivo abbiamo<br />

una sala storica de<strong>di</strong>cata ai<br />

visitatori più giovani, per dare loro<br />

una visione <strong>di</strong> come lavorava il geologo<br />

prima dell’avvento degli strumenti<br />

informatici. Vi è ad esempio<br />

uno stereoscopio, uno strumento<br />

per la visione tri<strong>di</strong>mensionale dei<br />

rilievi terrestri a partire dalle foto<br />

aeree, cosa che oggi chiunque può<br />

fare con un’app. L’idea è quella <strong>di</strong><br />

sottolineare la continua evoluzione<br />

della tecnologia a supporto della<br />

scienza e della conoscenza. Il museo<br />

delle rocce minerali oggi rappresenta<br />

un’importante ere<strong>di</strong>tà del nostro<br />

passato scientifico. E anche se i nostri<br />

ricercatori si avvalgono <strong>di</strong> modellazione<br />

numerica, <strong>di</strong> strumenti<br />

innovativi e tecnologici avanzati,<br />

non <strong>di</strong>menticano mai l’importanza<br />

della conoscenza approfon<strong>di</strong>ta dei<br />

materiali <strong>di</strong> cui il nostro pianeta è<br />

costituito.

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