MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #13
Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 13
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24 RICERCA<br />
Dal Dipartimento <strong>di</strong> Fisica del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, Mauro Nisoli<br />
e il suo gruppo <strong>di</strong> ricerca hanno collaborato con Ferenc Krausz<br />
alla generazione <strong>di</strong> impulsi ad attosecon<strong>di</strong><br />
Ecco gli scienziati italiani<br />
<strong>di</strong>etro al Premio Nobel<br />
per la Fisica 2023<br />
<strong>di</strong> Irene Zreick<br />
Mauro Nisoli<br />
Alumnus Ingegneria Elettronica<br />
Professore or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Fisica della<br />
Materia e Direttore del laboratorio<br />
Attosecond Research Center<br />
<strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong><br />
QUELLA DEGLI ATTOSECONDI è una<br />
delle storie scientifiche più importanti<br />
degli ultimi 100 anni. Una <strong>di</strong><br />
quelle storie in cui qualcosa sembra<br />
impossibile… finché non viene<br />
fatto. È anche una <strong>di</strong> quelle storie<br />
che raccontano bene come una scoperta<br />
scientifica sia frutto <strong>di</strong> sforzi<br />
collettivi da parte <strong>di</strong> una comunità<br />
<strong>di</strong> scienziati che lavorano insieme,<br />
per decenni, anche a <strong>di</strong>stanza (e<br />
lo facevano anche quando non era<br />
mainstream).<br />
Ed è una storia che nel 2023 culmina<br />
(ma non finisce) con l’assegnazione<br />
del Premio Nobel per la<br />
Fisica a tre scienziati: Pierre Agostini,<br />
Ferenc Krausz e Anne L’Huillier,<br />
« per i meto<strong>di</strong> sperimentali che generano<br />
impulsi ad attosecon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
luce per lo stu<strong>di</strong>o delle <strong>di</strong>namiche<br />
degli elettroni nella materia ». A seguito<br />
<strong>di</strong> questa assegnazione, sono<br />
emersi i contributi <strong>di</strong> altri scienziati<br />
che hanno fortemente contribuito<br />
alle recenti scoperte, e in particolare<br />
uno che ci riguarda molto da vicino.<br />
Al Dipartimento <strong>di</strong> Fisica del <strong>Politecnico</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, Mauro Nisoli è<br />
professore or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Fisica della<br />
Materia e Direttore del laboratorio<br />
Attosecond Research Center. È un<br />
pioniere della fisica degli attosecon<strong>di</strong><br />
e il lavoro del suo gruppo <strong>di</strong><br />
ricerca è alla base degli esperimenti<br />
che hanno portato alla generazione<br />
e alla caratterizzazione <strong>di</strong> impulsi<br />
luminosi « estremamente brevi »,<br />
della durata <strong>di</strong> un miliardesimo <strong>di</strong><br />
miliardesimo <strong>di</strong> secondo, utilizzati<br />
per stu<strong>di</strong>are il moto degli elettroni<br />
all’interno <strong>di</strong> atomi e molecole.<br />
Gli abbiamo chiesto <strong>di</strong> raccontarci<br />
questa storia: ecco come è andata.<br />
Un gruppo <strong>di</strong> fisici vuole « vedere »<br />
come si muovono gli elettroni<br />
all’interno della materia dopo<br />
l’interazione con la luce<br />
La storia <strong>di</strong> questo Nobel – e dell’attosecondo<br />
– inizia negli anni ’80. Inizia<br />
perché alcuni scienziati si sono<br />
messi in testa <strong>di</strong> voler guardare cosa<br />
succede all’interno delle molecole<br />
– e degli atomi – quando colpiti da<br />
un impulso <strong>di</strong> luce breve e <strong>di</strong> elevata<br />
energia. Ma c’è un problema: gli elettroni<br />
si muovono più velocemente