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Guida - Associazione Italiana Dislessia

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Pensiamo a tutte quelle situazioni in cui facciamo delle cose senza<br />

prestare attenzione perché viene in automatico e posso addirittura<br />

permettermi di fare contemporaneamente qualcos’altro (guido e<br />

parlo, allaccio le scarpe e penso a quello che dovrò fare uscito di<br />

casa, sciare, andare in bicicletta, ecc.). Questi processi, quindi,<br />

prevedono un minimo consumo di energie e sono rapidi.<br />

I processi controllati sono, invece, attentivi e consci: si basano<br />

sulla consapevolezza, sull’intenzionalità di raggiungere un certo<br />

obiettivo, richiedono una programmazione specifica; durante<br />

l’esecuzione hanno bisogno di un nostro controllo attentivo<br />

e impiegano un tempo maggiore di quelli automatici, per cui<br />

richiedono un alto consumo di energie, un tempo più lungo e<br />

tendono a scomparire se non esercitati.<br />

Per capire meglio riflettiamo sul fatto che parecchi apprendimenti<br />

scolastici di base sono compiti che dovrebbero passare da<br />

controllati ad automatici, ad esempio leggere e calcolare.<br />

“Stranamente” questi due ambiti sono proprio quelli in cui<br />

probabilmente i vostri figli denunciano una maggior fatica!<br />

un ragazzo senza DSA, dopo un tempo relativamente breve,<br />

automatizza il processo di letto-scrittura, per cui ha un adeguato<br />

livello di velocità e di accuratezza e, dal momento che avviene in<br />

modo inconsapevole, gli richiede un minimo impegno attentivo.<br />

I ragazzi con DSA possono leggere e scrivere, sono in grado di<br />

leggere le insegne e le scritte che trovano fuori casa, riescono a<br />

leggere un libro o un giornale ma possono farlo solo impegnando<br />

al massimo le loro energie e le risorse attentive e cognitive<br />

supplementari perché per loro la lettura non è un automatismo<br />

e ogni volta che leggono non possono farlo in maniera<br />

automatica!<br />

Per questo motivo, essendo implicata la concentrazione e lo<br />

sforzo attentivo, l’ambiente diventa fondamentale: occorre aiutare<br />

l’attenzione nella lotta contro i distrattori (rumore, spazio ricco<br />

di stimoli inutili, ecc.), organizzando lo spazio in cui si studia, il<br />

materiale che serve per studiare e la scansione delle attività.<br />

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