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L’esperienza retail - Story (New York)<br />
Dapprima in versione beta a dicembre 2011 e ufficialmente a<br />
febbraio 2012, nel Meatpacking District a New York ha aperto<br />
Story, uno spazio di retail, ma soprattutto di experience, ideato<br />
dall’ex consulente di marketing Rachel Shechtman. Seguendo<br />
un tema che fa da filo conduttore, ogni 4/8 settimane lo<br />
spazio cambia “pelle”, rinnovando allestimenti, arredi e tipologia<br />
di merce. Story, secondo l’ideatrice, propone il punto di<br />
vista editoriale di un magazine, gli allestimenti di una galleria e<br />
vende come un negozio. Una vera e propria experience a 360<br />
gradi per il visitatore, che può frequentare lo spazio come cliente/consumatore,<br />
come allievo dei vari workshop organizzati o<br />
come spettatore di una “mostra” che si rinnova a ogni nuovo<br />
allestimento. Un modo, per la fondatrice, di condividere la sua<br />
passione di una vita a cavallo tra lo shopping e la cultura.<br />
<strong>Il</strong> progetto - House of Hackney (Londra)<br />
Le case inglesi sono il luogo in cui i rivestimenti in carta da<br />
parati dalle fantasie più elaborate e l’uso massiccio della moquette<br />
rappresentano un vero e proprio archetipo culturale.<br />
Negli Anni Novanta le nuove generazioni hanno adottato uno<br />
stile più minimalista e freddo, abbandonando radicalmente la<br />
tradizione del rivestimento indiscriminato. Oggi, il rinnovato desiderio<br />
di massimalismo decorativo, unito al crescente mood<br />
nostalgico, hanno creato uno spazio di sensibilità, oltre che di<br />
mercato, che House of Hackney sta cavalcando pienamente<br />
attraverso le sue proposte. <strong>Il</strong> marchio, fondato recentemente,<br />
ripropone il concetto di rivestimento integrale, attraverso stampe<br />
tessili e su carta che reinterpretano, spesso in modo ironico<br />
e dissacrante, i disegni di epoca vittoriana. L’ultima collezione<br />
propone stampe floreali dai colori insoliti e soggetti animali dagli<br />
atteggiamenti quantomeno “originali”.<br />
La suggestione - Casa Felix (Buenos Aires)<br />
Supper club, Guerrilla dining, Underground, Pop-up, Ristoranti<br />
segreti sono tutti progetti gastronomici con offerte tanto ampie<br />
quanto le modalità e i tempi di frequentazione. Occasionalmente<br />
in uno studio d’artista o sotto la tenda di un circo, in<br />
case private su appuntamento, in parcheggi in disuso come<br />
fosse una performance site-specific. Con una particolare attenzione<br />
al risultato, allo stesso tempo intimo e sociale, e con un<br />
pizzico di inaspettato, è anche Casa Felix, il ristorante a porte<br />
chiuse che lo chef Diego Felix ha aperto a Buenos Aires nella<br />
veranda di una Chorizo House. La sua proposta di cucina naturale<br />
e di sostegno alla biodiversità alimentare incrocia gli stimoli<br />
di lunghi viaggi attraverso l’America, creando sempre nuovi<br />
contesti “di gusto”. Insieme alla foto-giornalista Sanra Ritten ha<br />
lanciato il progetto Coletivo Felix che unisce tour e performance<br />
gastronomiche, ricerche sulle colture e culture locali, pubblicazioni<br />
e varie iniziative.<br />
Tra intimo e sociale: il ristorante<br />
a porte chiuse Casa Felix<br />
Pagina a fianco:<br />
a sinistra, Story, nuovo spazio<br />
newyorchese di experience,<br />
a destra, House of Hackney,<br />
luogo cult del massimalismo<br />
decorativo<br />
retail book il sapere 21