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AREA3 cop1 - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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Con ART per aumentare l’interesse<br />

e la sensibilità del consumatore verso i prodotti<br />

per la tavola, la cucina, il regalo<br />

Less is more<br />

Basterà trasformare il punto di vendita in un punto<br />

d’acquisto?<br />

<strong>Il</strong> punto di vendita al quale siamo stati abituati sembra arrivato al capolinea. Quel negozio, nel<br />

quale per anni sono transitate migliaia di proposte e migliaia di persone soddisfatte, non sta<br />

più funzionando.<br />

Le cause sono diverse, ma certamente non tutte riguardano la crisi economica e la caduta dei<br />

consumi, molte infatti attengono alle modalità messe in campo per vendere, giudicate obsolete<br />

se non addirittura anacronistiche.<br />

Non si contano più ormai le diagnosi che certificano il superamento del concetto di punto vendita<br />

e sono sempre più frequenti le segnalazioni di iniziative dovute alla sensibilità di dettaglianti<br />

innovatori, realizzate all’insegna del cambiamento.<br />

Queste iniziative non rappresentano ancora un movimento generalizzato, perché sono sporadiche<br />

e a macchia di leopardo su tutta l’area del paese, tuttavia sembrano tutte portare alla<br />

stessa definizione: siamo in presenza di punti d’acquisto.<br />

<strong>Il</strong> passaggio specificativo da “vendita” a “acquisto” non è solo linguistico, perché entra nella<br />

sostanza del problema; capovolgendo la prospettiva si ottengono scenari innovativi di grande<br />

interesse. Infatti il punto di vendita mette l’accento sull’offerta, mentre il punto d’acquisto<br />

lo mette sulla domanda. Strutturare un negozio per vendere è molto diverso da strutturarlo<br />

per favorire l’acquisto da parte del consumatore. Nel punto d’acquisto servono nuovi modelli<br />

adatti ad intrattenere rapporti interessati e continuativi con il pubblico e servono soprattutto<br />

prodotti (e servizi) portatori di storie e di valori.<br />

Sembra destinata a finire la congestione delle centinaia di prodotti ammassati (come se il<br />

negozio debba seguire le modalità della grande distribuzione secondo lo slogan “di tutto, di<br />

più”), per dare spazio ad una semplificazione selettiva mirata da un lato all’identità del negozio<br />

e dall’altro alla valorizzazione del fornitore.<br />

Dalla congestione alla CO-GESTIONE, potremmo dire, una gestione del negozio basata sulla<br />

condivisione degli stessi scenari operativi con produttori, distributori e agenti che sceglieranno<br />

di percorrere questa nuova avventura commerciale, insieme, scegliendo e scegliendosi.<br />

Basterà a risalire la china? Gli esperimenti fatti dai dettaglianti precursori di questo epocale<br />

cambiamento sono tutti positivi. La domanda, se domanda deve essere, va dunque formulata<br />

così: quanto costa non cambiare?<br />

<strong>Il</strong> futuro dell’impresa è on-line<br />

L’innovazione paga. E fare di internet un mezzo di strategia<br />

aziendale rende decisamente più competitivi. Ecco<br />

cosa è emerso da IAB Forum, il consueto appuntamento<br />

dedicato alla comunicazione digitale e interattiva che<br />

ogni anno riunisce tutti gli operatori del settore. La manifestazione,<br />

appena conclusasi a Milano, ha registrato<br />

diversi interventi su questo tema. Tra le ricerche esposte,<br />

Intesa San Paolo e BGC hanno mostrato dati che parlano<br />

chiaro: esiste una forte correlazione tra l’innovazione e la<br />

crescita del fatturato. Puntare alla qualità, prestare attenzione<br />

all’ambiente e rivolgersi al mercato estero con prodotti<br />

all’avanguardia sono mezzi fondamentali per le imprese<br />

italiane che vogliono superare la crisi. E internet è lo<br />

strumento strategico ideale perché ci permette di aumentare<br />

la visibilità e spingere le vendite, sia sul mercato<br />

italiano che all’estero. Tutti conosciamo i vantaggi e le<br />

potenzialità della rete: chi è online raggiunge più facilmente<br />

nuovi mercati, ha un approccio più diretto e immediato<br />

con i consumatori e con altre aziende partner, può<br />

scambiare e raccogliere informazioni più velocemente e<br />

offrire ai clienti prodotti alla portata e meno costosi. Gli<br />

imprenditori che hanno capito l’importanza del web e lo<br />

utilizzano quotidianamente come strumento di marketing<br />

e di informazione stanno affrontando meglio il momento<br />

di difficoltà generale. L’augurio per tutti è di fare subito<br />

un passo avanti nell’economia digitale, per guardare al<br />

futuro con una nuova e più promettente prospettiva.<br />

www.tavolaregalo.it<br />

retail book 79

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