Vecchio - 2011 - Il paesaggio nell'era della globalizzazione
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una delle peculiarità fondamentali dell’essenza di una città in<br />
contrapposizione ad altre forme di spazi. <strong>Il</strong> fatto che il locale e il globale<br />
si manifestino nella città come «prossimità» (ibidem, p. 62) ha poi<br />
grande influenza sul significato delle comunità urbane, che tuttavia,<br />
nell’età <strong>della</strong> <strong>globalizzazione</strong> sono fortemente determinate <strong>della</strong> velocità<br />
dei flussi, siano essi relativi al trasporto, al movimento, alle migrazioni o<br />
alle grandi organizzazioni economiche. Nel delineare quelle che sono le<br />
nuove tipologie di comunità urbane Amin e Thrift affermano che i<br />
tentativi più interessanti di questi nuovi «modi di appartenenza» si sono<br />
verificati nell’architettura e nella performance art poiché grazie ad esse<br />
lo spazio è stato considerato come «vivente» piuttosto che «vissuto»<br />
(ibidem, p. 76) producendo un inconscio dello spaziale (ibidem, p. 77).<br />
L’architettura (insieme alla performance art) infatti, ha il pregio di<br />
essere dinamica, di considerare gli spazi e i tempi in maniera fluida, di<br />
tenere conto dell’importanza dell’«appropriazione tattile», e di tentare di<br />
«ridefinire l’appartenenza desiderata» (ibidem, p. 78) in base ai nuovi<br />
apporti <strong>della</strong> tecnologia. In sostanza gli autori si riferiscono alla capacità<br />
dell’architettura di ampliare le possibilità e le modalità di abitare lo<br />
spazio; per dirla con le parole di Amin e Thrift: «Si tratta di una sorta di<br />
ottimismo riguardo alle potenzialità dello spazio» (ibidem, p. 78).<br />
E le potenzialità dello spazio si sono già sviluppate in alcune nuove<br />
modalità di occuparlo. La città globale è, infatti, connotata dallo sprawl,<br />
da nuove infrastrutture per il trasporto, da un numero sempre crescente<br />
di luoghi per il tempo libero e la cultura, oltreché da nuovi edifici<br />
abitativi che hanno totalmente rivoluzionato gli abituali schemi abitativi<br />
poiché hanno introdotto nella quotidianità «la parcellizzazione dei ruoli<br />
sociali e l’hanno tradotta in spazi, percorsi, orientamenti» (Vitta M.,<br />
2005, p. 280). In tal senso la fluidità dei processi e la polivalenza<br />
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