ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.2.7.3 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi alle unitàcommerciali quando tali unità sono già state speditePer questo processo, l’etichetta UCC/EAN-128 che visualizza l’SSCC dovrebbeessere utilizzata per ciascuna unità e pertanto dovrebbe essere tracciata. IlGTIN della cassa, in combinazione con il codice lotto collegato a tale cassavisualizzato e tracciato, rappresenta comunque una valida alternativa.Esempi di unità commerciali sono scatole, sacchi di grandi dimensioni (peraromi) e così via.6.2.7.4 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi allamovimentazione dei palletIn base alle dimensioni dell’azienda, al numero di sedi (stabilimenti, magazzini),al numero di partner commerciali (co-packers, service provider per la logistica,clienti e così via) e alla complessità dell’attività aziendali, potrebbe risultare difficiletracciare lo storico delle movimentazioni dei prodotti in modo efficientequando le sedi operative sono gestite in modo decentralizzato. Per semplificarela rintracciabilità dei prodotti si consiglia di consolidare a livello interno, in ununico luogo (logfile interno centralizzato interno, database interno centralizzato),tutto lo storico delle movimentazione di ciascun pallet.Spetta a ciascuna azienda decidere la modalità di organizzazione della rintracciabilitàper le movimentazioni dei pallet (centralizzata o decentralizzata).L’utilizzo di standard EAN • UCC per il prodotto, il pallet e l’ID dell’ubicazione,codifica/scansione a barre e il sistema di messaggistica EDI sono strumenti dimassima efficacia e consentono di tenere traccia in modo efficiente delle informazioni,garantendo l’affidabilità dell’intero processo di rintracciabilità.Lo storico dellemovimentazioni edello stato dei palletè registrato a livellocentrale basandosisugli SSCC dei palletDatabasecentralerintracciabilitàinternaFigura 16: Tracciabilità efficiente dimovimentazioni pallet all’interno diun’aziendaSedi decentralizzate con database decentralizzati47
ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORENota:Le best practice, come descritte nella presente sezione, favoriscono l’utilizzo disistemi informativi centrali e scambi informazioni mediante mezzi elettronici(EDI). Sebbene sia auspicabile, queste tipologie di sistema e di comunicazionetra business partner non dovrebbero precludere l’utilizzo di altri metodi strutturatidi sistemi informativi e di condivisione di informazioni tra le parti. La mancanza,ad esempio, di funzionalità EDI non dovrebbe in nessun caso costituireun deterrente nei confronti dell’applicazione delle best practice descritte nelpresente manuale.6.2.7.5 Rintracciabilità dei prodotti freschiI prodotti freschi, quali carne, pesce, frutta e verdura, vengono spediti dai produttoriai distributori su pallet identificati con etichette logistiche EAN • UCC.L’SSCC costituisce la base per la loro rintracciabilità. I raggruppamenti di articolicommerciali standard di prodotti freschi dovrebbero riportare anche il GTINe il codice lotto in codici a barre UCC/EAN-128, base per la loro rintracciabilità.Per adempiere alle normative vigenti e ai requisiti aziendali, EAN Internationalha pubblicato un testo dal titolo Traceability Guidelines for Beef, Fish and FreshProduce 12 .Tuttavia, una volta suddivisi in vendita a blocco oppure porzionati, i prodotti freschipotrebbero essere soggetti al rischio di perdere il collegamento di rintracciabilitàcon il gruppo/i di articoli commerciali standard da cui hanno origine e,di conseguenza, con il pallet con cui sono stati consegnati. Laddove non siapossibile creare un legame di questo tipo, tutta la quantità di un prodottodovrebbe essere ritirata o richiamata in presenza di non conformità.Considerando questa eventualità, i prodotti freschi suddivisi in vendita a bloccooppure porzionati potrebbero avere identificatori individuali che, associati airispettivi GTIN, costituiscono la base per la rintracciabilità se collegati, tramiteregistrazione nelle fasi di taglio, lavorazione e/o confezionamento, ai gruppi diarticoli commerciali standard e ai pallet d’origine.12 È possibile scaricare il documento dal sitohttp://www.ean-int.orgSi raccomanda pertanto, specificamente per il distributore, di progettare e utilizzaresistemi di rintracciabilità, collegando i prodotti freschi in vendita a blocco oin porzioni ai gruppi di articoli commerciali standard e ai pallet d’origine. Inalcune filiere esistono specifici disposizioni di legge, come il Regolamento (CE)N. 1760/2000 per le carni bovine che prevede che ogni pezzo intero, tagliointermedio e porzione tagliata, venduti al Punto di Vendita debba essereetichettato con informazioni riguardanti il paese d’origine, la macellatura e i“numeri di approvazione” dell’unità produttiva di lavorazione.48