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Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

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TOMO ^v r N r 0. loi<br />

A fua imitazione Q^ Sereno diife :<br />

She homo » feti fimilis turpijfjìma ùejlia nobìs .<br />

VJmra. dente dedii .<br />

Claudiano Hnmano qnalis fìnt'tlator Jìmiiis orìs.<br />

Ed Ovvidio nella trasfonnazione de' G^rcopi in Sci.nie > così cantò*<br />

In deforme vlros animai mitavìt ut ijdein<br />

Diifinites homini > ptjfeHt ji.nìlefiie videri .<br />

Sebbene li Cercopetict fono pnoriaiiiente ì fuJdetci Gatti Mammoni t<br />

Scimie colla la coda, per la cui differenza diXe Marziale :<br />

Callidns emìffas claudere fimim halas t<br />

Si mihi CMida foret Cercapii bec:ts erant .<br />

Abbiamo rapprefentato li fentlmenti <strong>del</strong> corpo legati tutti in una immagine<br />

) perchè è neceiVario che fi trovino annefli tutti in un corpo , che<br />

fenza un di loro è imperfetto , e fconcertato % come uno Stromento fenza<br />

una corda .<br />

Si potrìa ad ogni occafione rapprefentare ancora ciafcuno fentimento feparato<br />

, col fuo cingolo, e animale, aggiungendo in tal cafo alla villa uà<br />

m;izzo di finocchietci nella finidra mano , il iugo de* quali toglie via la__»<br />

caligine dagli occhi, e rifchiara la Vida . Plinio nel penultimo capitolo <strong>del</strong><br />

decimonono libro , dice , che il fìnocchietto è nobilitato dalli ferpi , perchè<br />

col fuo fugo fi ricuperano la viltà , dal che fi è poi compre{b,che<br />

giovi alla caligine degli Uomini : FceniculHm nobìlitavere ferpentes guflatu « ut<br />

diximus , lene£lam exemio % oculorumque aciem fitcco e'ms reficiendo . ^nde intelleEì.tm<br />

efì, homìnnm qwque cdiginem prxcipm eo /ei;4n . All' udito aggiun-<br />

gafi un ramo di pioppo bianco , ovvero di mirto , perchè il fugo caldo<br />

<strong>del</strong>le foglie <strong>del</strong> pioppo bianca leva il datore <strong>del</strong>le orecchia , di che Pli-<br />

nio lib. 24, cap. 8. il mirto, perchè l'oglio tratto dalle fue foglie, e_»<br />

bieche, iHIlato nelle orecchie le purga. All'odorato aggiungafi la rofa »<br />

dalla quale fpira foaviflìmo odore, più che da ogni altro fiore: al gulto<br />

un pomo', che febbene i pomi lono giocondi ancora all' odorato , ed alla<br />

viltà , nondimeno l'ultimo fin loro è il gullo.<br />

AI tatto fi potrà aggiungere nella finillra mano verfo il petto un Ar*<br />

mellino , e un Riccio, per denotare le feconde qualità diverfe <strong>del</strong> tatto»<br />

l' afpro , ed il morbido ; quello al tatto è ruvido , e pungente , per il<br />

contrario la pelle di queilo è di lifcio , morbido « e <strong>del</strong>icato tatto.<br />

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