Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

TOMO ^VINTO. ^^^
^ando l* or^ovlio mio per l* arì.t irato ,
Scaccia i nembi vers' ^iiUro^ e fojia, e premer,
E 'l font mia fratel dall* altro lato
*A!tre nubi 'ver me ributta > e preme *
£ che q-ftjlot e quel nuvolo è forzato
"Hel mezza del cammln d'' urtar fi infiemc%
Io pur quel fon , che con orrìbil jkono
Fa ufcir il fuoco , la faetta. e 'l tuona »
"^pn fola il foffìo mìo gì* arbori atterra >
Ma fia palazzo p:tr fondato ^ e forte %
E fé talor ni' afcondo -, e fio fotterrx
"ìsljsl tetro career delle ?enti morte %
Fa d'intorno tremar tutta la terra
Se io trova alt* ufcir mio chiufe le porte,
E finche ia non efilo all' aria il venta
Di tremar empio il Mondo i e di fpa-vento .
^ V S T I{^ O.
Come defcrlcto di O/viJio nel: primo libro delle MeUntarfoff^
f*Dn /' ali umide fu per l* aria po?;gi(t
Gì' ingombra il volto molle ofcuro nembo i
Dal dorfo orrido f.to fcende tal pioggia «
che par che tutto il mar tenga nel grembo .
Tiovon fpelfe acque in fpaventofa foggia
La barba ti crine » e il fuo pìumofo lembo »
La nebbia ha in fronte » ; nuvoli alle bande »
Ovunque /' ale tenebrofe fpande
Per quinto riférifce il Boceaccro' nel' lib-. 4. della Geireologisc delli
Dfcir dice , che quello- ventO' è naturalmente freddo, e fecco ; nondimeno-
mirntre venendo a noi,, patta per la zona, torrida, piglia, calore , e dalla_a
quantità delle acque, che coniìile nel mezzo giorno , riceve l'umidità, e
così: cangiata natura „ perviene a noi calido, ed unJdo , e con il fuo calore
apre la. terra ^ e per loppiù è avvezzo a moltiplicar 1*' umore , e indurre
nubi, e pioggie ; ed Ovvidio defcrivendole tutte (quattro» nel primo' lib»
de Trifiium . Eleg. 2. cosi dice i
T^am purpureo vires capii Eurus aB ortis »
T^ljmc Ziphyrus fero vefpere miffus adefl
J^une gelidjif ficco Bureas baccatur ab arflo ;
T^unc T^otus adverfa prxlia fronte gerii >
t
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