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Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

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400 ICONOLOGIA<br />

nobiltà <strong>del</strong>la natura degli Angioi, allora appunto fccipplò d'invìdia» «_»<br />

contraile nimicizia contro noi; oppure come dice Balilio, perche e capicaliflìmo<br />

nemico di Dio, apolhtando da quello per la Tua fuperbia » e no»<br />

potendo farne vendetta, per eifer un piccioli (Inno v'ermicciv->lo , p.ire-^ijiando<br />

al gran Signore degli Elerciti , e Kc de' Re ; le la prende cogli Uomini,<br />

ov' è l'immagine di quello, a guila <strong>del</strong>la Pantera nemica <strong>del</strong>l' Uomo<br />

, che ritrovando la Tua ligura , contro quella sfoga l'ira, e lo sdegno»<br />

che ha contro quello, non potendolo far contro elio; parimente avvienc_»<br />

in (imil fatto, non potendo quegli contro Dio, fi avventa contro l'imma-<br />

gine fua , eh' è 1' Uomo : Inii.tfor hotitìms ( dice 1' iliefso Dottore ) quia<br />

invafor ejl Dei. E fono tante , e tali le furiofe forze di colui, che fu duopo<br />

al gran Figliuolo di Dio venir dall'alto Cielo in terra, per deprimerlo:<br />

In hoc appamit filmi Dei-, ut dijfoh^t opera Diaboli. ì. Joan: 3. v. 8.<br />

Diife Giovanni , come infatti vi reltò il milero debellato, e fnervato nelle<br />

forze, benché non per ciò rella da operarfi con ogni lludio , per cagionarne<br />

rovina, e moitrare le lue forze , che ancora fono molte , <strong>del</strong>lc_><br />

quali non paventa il Giufto , né punto dafll per vinto, ma anim.olb s' in-<br />

fierilce contro di sì maledetta bellia , refiilendo a' fuoi gagliardi alTalti *<br />

riparandofi i colpi, lìnchè lo difcaccia de le, trionfandone , e riportando-<br />

ne gloriofa vittoria . Pare che fieno come necelfarie le tentazioni di Satanalfo<br />

( dice il Padre S. Gregorio ). Creg. fnper Lucam t né 1' anima mai<br />

lì feparerebbe dal corpo , le non folle tentata da quello , né vi avrebbe.-»<br />

po<strong>del</strong>là alcuna , le non viveflTe all' ufo di animale immondo , e le purcj<br />

lo avelfe , non per indurla alla perdizione , ma per approvarla . Dunque_*<br />

devefi temere moltiflimo [ dice lo ilellb )<br />

la potenza <strong>del</strong> Diavolo ,<br />

cioè devefi moltiflimo temere <strong>del</strong>le tentazioni , acciò non inducano ali*<br />

offela di Dio .<br />

La volontà di Satanaflb Tempre è ingiufla , ma mai è ingiufta la pode-<br />

l'à, avendo la volontà da fé, ma la podeftà di tentare da Dio , quale_*<br />

permette, che tenti, dice lo llelTo . Idem lib. 2. morali.<br />

il Diavolo, quando cerca ingannare alcuno, prima intende, e confiderà<br />

la natura di quello , e I' inclinazione , ove fia atto a peccare , e polcia_j<br />

vi Ci. adopera a farlo calcare, cosi dice Ifidoro , Ijid. de fum. bon. lib. 5.<br />

Che cola più maligna <strong>del</strong> nollro avverlario, ( dice Agoliino ) u.'ì:'.cri

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