Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

T A^ ^V/NTO. 3^7
La Vanagloria è una grande fpieCita Bellia : Immanis Befl'ui VdìWigloria,
dilTe Filone "Ebreo nella vita dell' Uomo civile ; come gran beftia porta_j
in cella le corna, le quali prcCfo altri fono fimbolo della potenza, e digni-
tà ; apprelTo noi in quello luogo figurano la f.perbia , che dalla dignità,
potenza , e facoltà di qualche dote , e virtù che uno conofce in fé , per
loppiù fi genera, e da lei nafce la Vanagloria, che del pari colla fuperbia
fempre cammina , poiché niun fuperbo è fenza Vanagloria , ne niun Vana-
gloriofo è fenza Superbia . Lucifero vanamente gloriandofi della fua ecctl-
Jenza, bellezza, ed eminenza, infuperbitofi meritò di efler incoronato dal
Mondo con un par di corna, le quali denotano l'alterezza della Superbia,
e della Vanagloria. Al Popolo Moabito vanagloriofo e fuperbo, volle Iddio
foflTe rotto il corno della Superbia , ed il braccio della fua potenza. Geremìa
e, 48. abfcijfum eli cormt Moab , (jf brAchìum ejns contritum efl , ^itdi-
i)im:ìs jìiperbiam Moab , fnperbus efl
CJ* jiiperbiam , & altitudinem cordis
valde ilublimìtatem ejus ,
ejns ; ceffabit Moab ejle
':^ arrog~intia?rLit
Top'ilus , q:ioyiìam
cantra Deminum gloriatm efl. Ad Ifraelle che pigliò vanagloria, e fuperbia
delie fue facoltà, e delizie temporali , che niente fono, minaccia Dio in
Amos e. 6. ^i Utamini in nihil -, qui dìElis , n'mq'tid non in fortnadine no/Ira.
ajfumpfimm nobis cornua ? Ecce enìm fuj'chabo f'pir vos domus IJrael gentettLay
& conterent vos ab introìtn Emath , ufq'je ad torrentem dejertì ; Onde il Regio
Poeta David nel Salmo 74. apertamente ci ammonifce, che non alziamo
il corno della fuperbia , e della vanagloria : l^olitc exaltare in ah^tm-a
cornu 'ueflrum , ego autem anmmtiabo in f.icuitm : cantabo Dea Jacob , &
omnia
cornua peccatomm confringam ; dicefi romper le corna , per levar la fuperbia,
e l'orgoglio di capo ad altri, attefocchè il Toro colle corna è fuperbo, e
feroce ; fé gli fi rompono le corna, perde la fuperbia, e ferocità . A quefto
allude Orazio nella Satira quinta, lib. primo.
... . , tua cornu
J^i foret exeBo frons , inq:ùt , q'M faceres ? cunt
Sic miitilus minitaris ?
Ed altrove le pone pur per 1' alterezza , fuperbia 9 e ardire nell* Odft
ai. lib. 3. ove canta le virtù del vizio:
Tu fpem reducls mentibiis anxììs ,
Firejque !& addis corn'ta Taaperi ,
l'oji te neque iratos trementi
Bagniti apices , neque mìlitum arma %
E ncll' Epodo , Ode . 6.
Cave , ca-ve , namqiie in ntalos afperrìtnm
"Parata tollo cornua .
Q^q 2 Alzar