Padova - Ustation
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COMPRENSIONE VERBALE<br />
È consigliabile leggere il testo, poi leggere le domande, infine rileggere<br />
il testo per riconoscere le risposte corrette.<br />
Tutti conoscono il teorema di Pitagora e molti ne ricordano la filastrocca:<br />
in un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente<br />
alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. Certamente questo enunciato non<br />
è stato scoperto da Pitagora: lo conoscevano i Babilonesi almeno mille anni<br />
prima, e lo ritrovarono indipendentemente Indiani e Cinesi. Forse l’attribuzione<br />
del teorema a Pitagora riguarda una sua dimostrazione, ma la prima che ci è<br />
pervenuta ènelMenone, risale al 385 a.C. e riguarda un caso abbastanza banale:<br />
quello in cui i due cateti sono uguali fra loro.<br />
Nel dialogo platonico, Socrate per tormentare uno schiavo sceglie il problema<br />
seguente: dato un quadrato, come si può ottenerne uno di area doppia? La<br />
prima soluzione che viene in mente al povero schiavo è quella di raddoppiare il<br />
lato del quadrato originario, ma Socrate gli fa notare che in tal modo l’area si<br />
quadruplicherebbe, invece di duplicarsi. Grazie alle imbeccate dell’arte maieutica,<br />
lo schiavo arriva infine alla soluzione corretta: il lato del quadrato di area<br />
doppia è pari alla diagonale del quadrato originario.<br />
Matematicamente, questa parte del dialogo è interessante per vari motivi.<br />
Anzitutto, costituisce la prima testimonianza storica di una qualunque<br />
dimostrazione, non solo del teorema di Pitagora. In secondo luogo, èunesempio<br />
di dialettica socratica: si arriva al risultato corretto solo dopo una serie di<br />
tentativi ed errori, tipici della ricerca matematica. Inoltre, siamo in presenza<br />
di una dimostrazione informale: non c’è nessun riferimento ad assiomi o regole,<br />
soltanto una riduzione di affermazioni meno intuitive ad altre che lo sono di<br />
più.<br />
La prima dimostrazione formale che conosciamo si trova alla fine del primo<br />
libro degli Elementi di Euclide, risale al 300 a.C. circa ed è tutt’altra musica.<br />
Per cominciare dimostra il risultato generale e non un caso particolare. Inoltre<br />
presenta l’argomento in maniera puramente deduttiva, tipica dell’esposizione<br />
matematica.