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LA Difesa personale - IAKSA Italia

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CapiTolo 7<br />

■<br />

nella prima variante, il piede che colpirà va portato all’indietro (come per calciare<br />

il pallone), per essere poi mosso velocemente in avanti andando ad impattare<br />

con il lato in terno della scar pa (oppure con la punta).<br />

al fine di rendere più facili e più efficaci sia il ca ricamento che la distensione<br />

dell’arto, è preferibile, nell’esecuzione di questa variante, ricorrere alla gamba<br />

più arretrata (si veda il capitolo sulla “po sizione di guardia”).<br />

Questa tecnica è efficace quan do la distanza tra voi e l’aggressore è più ridotta;<br />

è molto utile farvi ricorso specie quando l’assalitore vi ha afferrato i polsi e sta<br />

cercando di immobilizzarvi. nell’esecuzione di questa va riante, consigliamo di<br />

piegare all’indietro il busto mentre portate avanti la gamba per colpire, flettendo<br />

lievemente anche la gamba d’appoggio: ciò consentirà (ad un tempo) un maggiore<br />

equilibrio, una maggiore potenza, una maggiore protezione del vostro viso<br />

(che sarà allontanato all’indietro) da eventuali at tac chi dell’aggressore.<br />

■<br />

nella seconda variante (“calcio a falce”), la fase di caricamento è simile a quella<br />

della prima va riante: il piede va portato all’indietro, senza sollevare il gi nocchio<br />

verso il petto. Ma la seconda fase è diversa: il movimento infatti è circolare (come<br />

quello di una falce), e tutto il corpo deve ruotare assieme al piede che porta<br />

il calcio. Qualora mancaste il bersaglio,<br />

pertanto, tenetevi pronti a completare<br />

questo movimento rotatorio: in<br />

pratica, farete un giro completo su voi<br />

stessi. Un possibile obiettivo di questo<br />

tipo di calcio è costituito dalle caviglie<br />

dell’avversario, e il movimento circolare<br />

avrebbe, in questo caso, lo scopo di<br />

far cadere l’aggressore.<br />

protagonista dell’impatto potrebbe<br />

essere la parte interna del vostro piede,<br />

ma anche la tibia.Un altro possibile<br />

obiettivo è costituito dalla coscia<br />

dell’assalitore, al fine di procurare un<br />

“effetto paralisi”: in questo caso, però,<br />

il movimento è più ampio e più difficile,<br />

e comporta un lungo e duro allenamento.<br />

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