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air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...

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na del materiale particellare atmosferico. Per contro le frazioni 0.49 ÷ 0.95 m e<br />

0.95 ÷ 1.5 m risultano essere maggiori nel periodo invernale ed autunnale rispetto<br />

al periodo primaverile ed estivo, aument<strong>and</strong>o il contributo del materiale particellare<br />

“fine” alla massa di PM10 campionato nei mesi invernali.<br />

Anche dall’analisi della distribuzione percentuale degli IPA nelle frazioni di PM<br />

considerate risulta che il contributo maggiore risulta provenire dalle frazioni “submicroniche”<br />

(diametro inferiore a 0.95 m). Tale distribuzione risulta simile in<br />

tutte le stagioni, ma riguardo l’<strong>and</strong>amento stagionale si è riscontata una concentrazione<br />

(in valore assoluto) degli IPA maggiore in autunno ed inverno che in primavera<br />

ed estate. La diminuzione delle concentrazioni rilevate nei mesi primaverili ed<br />

estivi è legata in parte alle reazioni di fotolisi diretta, con specie radicaliche (OH,<br />

NO2, NO3) o altre molecole reattive presenti in atmosfera, che contribuiscono a<br />

diminuirne il tempo di permanenza, alla diversa ripartizione degli IPA tra la fase<br />

gas e il materiale particellare causata dalla elevata temperatura ambiente, ed in<br />

misura minore dalla maggiore altezza e turbolenza dello strato di rimescolamento.<br />

Riguardo la componente inorganica solubile del PM, il contributo maggiore proviene<br />

dai Solfati i Nitrati e l’Ammonio; il contributo significativo dei Nitrati è stato<br />

riscontrato in autunno ed inverno, mentre quello dei Solfati in primavera ed estate.<br />

3 – L’analisi della variazione spaziale della distribuzione dimensionale del numero<br />

delle particelle con diametro compreso fra 5.6 e 560 nm in un’area urbana, Giardini<br />

Margherita (GM), e in un’area rurale, San Pietro Capofiume (SPC), nei pressi di<br />

Bologna.<br />

La distribuzione del numero delle particelle è stata determinata us<strong>and</strong>o uno spettrometro<br />

Fast Mobility Particle Sizer (FMPS) Modello 3091 – TSI. Lo strumento<br />

fornisce la misura della concentrazione numerica delle particelle nell’intervallo 5.6<br />

– 560 nanometri in 32 canali. La tecnica di misura si basa sulla mobilità elettrica<br />

delle particelle con l’utilizzo di elettrometri multipli (classificatore elettrostatico).<br />

Le variazioni spaziali della distribuzione dimensionale del numero delle particelle<br />

“submicroniche” in un’area urbana (GM) e in area rurale (SPC) sono riportate rispettivamente<br />

nella figura 6 e nella figura 7.<br />

Entrambi i siti presentano una moda di nucleazione con diametro geometrico rispettivamente<br />

di 11 nm e 13 nm, una moda di Aitken con un diametro di 41 nm e 55<br />

nm e una moda di accumulazione con diametro di 105 nm e 98 nm. La concentrazione<br />

del numero di particelle rilevata a SPC (7926 #/cm 3 ) rappresenta l’88% delle<br />

particelle totali misurate ai GM (9037 #/cm 3 ), probabilmente a causa degli alti flussi<br />

di traffico in area urbana (Hussein et al., 2005). Il sito di SPC presenta una concentrazione<br />

di particelle molto più alta nella moda di accumulazione rispetto ai<br />

GM; le condizioni meteorologiche di SPC sono caratterizzate da temperature più<br />

basse e umidità relative più alte che probabilmente portano ad una crescita di particelle<br />

per condensazione e coagulazione.<br />

Durante le campagne sono stati osservati episodi di nucleazione (Curtius, 2006) in<br />

entrambi i siti dopo eventi di perturbazione atmosferica caratterizzati da forti rimescolamenti<br />

d’aria sia a scala locale che sinottica. Gli episodi di nucleazione ac-<br />

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