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air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...

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mente riconducibili a due categorie: suolo e rifiuti. A livello normativo per la trattazione<br />

di queste matrici si fa riferimento al testo unico ambientale (D. lgs. 152/06<br />

e succ. mod.). Alcune sottocategorie delle suddette matrici sono regolamentate da<br />

leggi regionali.<br />

Parole chiave: Suolo; rifiuti; fanghi; sedimenti.<br />

Introduzione<br />

Le tipologie di campioni numericamente più importanti che vengono normalmente<br />

processate nel laboratorio suolo rifiuti del Dipartimento Tecnico di Arpa, Sezione<br />

di Bologna, sono suolo e rifiuti. I fanghi destinati all’utilizzo agronomico ed i sedimenti<br />

rappresentano due sottocategorie ricorrenti dei rifiuti e provengono dalla<br />

rilevante attività agroalimentare presente sul territorio, che da un lato crea la necessità<br />

di utilizzare un sistema di canalizzazione delle acque e dall’altro offre la possibilità<br />

di utilizzare i fanghi come ammendanti per il suolo. Il decreto legislativo<br />

152/06 e succ. mod., noto come testo unico ambientale, costituisce il riferimento di<br />

base nella gestione dei rifiuti e dei siti contaminati. Le matrici in oggetto sono trattate<br />

alla parte IV del suddetto decreto, in particolare si parla di siti contaminati al<br />

titolo V e di rifiuti ai titoli I, II e III. I fanghi destinati all’utilizzo agronomico sono<br />

regolamentati a livello nazionale dal decreto legislativo 99/92, mentre a livello<br />

regionale dalla delibera regionale 2773/04 e succ. mod.. I sedimenti sono stati caratterizzati<br />

nell’ambito di un progetto “Caratterizzazione dei sedimenti nei corpi<br />

idrici artificiali del territorio provinciale di Bologna e prime valutazioni sulle interazioni<br />

con la qualità delle acque” svolto da Arpa in collaborazione con<br />

l’Università di Bologna ed il consorzio di Bonifica Reno Palata.<br />

Materiali e metodi<br />

Dall’attività di controllo analitico sui fanghi destinati allo sp<strong>and</strong>imento effettuati da<br />

Arpa si era riscontrata la presenza di composti non normati dal dlgs 99/92; la DGR<br />

2773/2004 aggiunge ai parametri già previsti i composti organici persistenti che<br />

devono essere tenuti in considerazione nel formulare il giudizio di idoneità per<br />

l’utilizzo agronomico. Nei controlli successivi all’uscita della delibera la ricerca<br />

delle sostanze organiche persistenti con tecniche strumentali ad ampio spettro di<br />

determinazione si riscontrava la presenza di toluene ed idrocarburi. Si è reso quindi<br />

necessario un nuovo intervento della giunta regionale che ha inserito con la delibera<br />

550/2007 i valori limite per questi due parametri ed il concetto di SAUF (Soglia<br />

di Attenzione di Utilizzo Fanghi), un criterio per individuare una concentrazione di<br />

attenzione per i composti eventualmente riscontrati nelle analisi non presenti nelle<br />

tabelle, calcolato tenendo conto anche delle caratteristiche di pericolosità dei composti<br />

stessi. L’utilizzo dei fanghi provenienti da impianti di trattamento dei reflui<br />

avviene in ragione dell’elevato contenuto di sostanza organica che li caratterizza; la<br />

normativa quindi fissa dei limiti inferiori per quanto riguarda i nutrienti che costituiscono<br />

una fonte di arricchimento per il suolo (Carbonio organico, Azoto e Fosforo<br />

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