air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...
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Questa applicazione delle tecnologie di phytoremediation può essere anche molto<br />
utile per il controllo idraulico nei sistemi di bonifica eventualmente in aggiunta ad<br />
altri trattamenti come fase finale, mediante la copertura di un sito nel quale sia<br />
necessario ridurre i processi di infiltrazione delle acque meteoriche senza dover<br />
ricorrere a costosi interventi di capping.<br />
La capacità delle piante di intercettare la pioggia infatti, può essere impiegate nelle<br />
operazioni di bonifica per prevenire o ridurre i processi di infiltrazione; inoltre<br />
l’apparato radicale è in grado di rimuovere notevoli quantità di acqua dopo che è<br />
entrata negli strati sub superficiali del suolo in modo tale che la presenza di una<br />
copertura vegetale può garantire un effettivo controllo idraulico.<br />
La copertura vegetale può essere programmata impieg<strong>and</strong>o opportune miscele di<br />
semi ovvero utilizz<strong>and</strong>o specifiche specie vegetali a seconda delle particolari condizioni<br />
del suolo per massimizzare sia il fenomeno di intercettazione delle acque<br />
piovane che le capacità di traspirazione. L’opportunità di impiego di una copertura<br />
vegetale è da considerarsi di notevole interesse sia nelle operazioni di recupero di<br />
aree degradate qu<strong>and</strong>o il terreno “nudo” perde molte delle sue proprietà di filtro e<br />
protezione per le acque profonde sia negli interventi di bonifica veri e propri qu<strong>and</strong>o<br />
sia necessario regolamentare il flusso di acqua che si infiltra nel suolo.<br />
Quest’ultimo aspetto è già applicato con successo negli USA come tecnologia innovativa,<br />
e rientra nelle specifiche tecnologie di phytoremediation ; come tale si<br />
ritrova descritto nelle applicazioni annualmente riportate dall’EPA integr<strong>and</strong>osi<br />
con le tecnologie di “ l<strong>and</strong>fill cap alternatives” (FRTR, 2007). La tecnologia spesso<br />
definita copertura evapotraspirazionale consiste nel predisporre una adeguata<br />
combinazione di terreno e vegetazione per massimizzare i processi di evaporazione<br />
e traspirazione delle piante e la capacità di immagazzinamento di acqua disponibile<br />
del terreno per minimizzare le infiltrazioni d’acqua; la copertura evapotraspirazionale<br />
è perciò una forma di controllo idraulico da parte della vegetazione. Al termine<br />
della fase di pioggia l’acqua che è stata intercettata dalle foglie e quella rimasta<br />
nella zona delle radici viene rimossa mediante il processo di evapotraspirazione,<br />
riducendo così notevolmente la quantità che può percolare verso gli strati più profondi<br />
del terreno. La tecnologia può essere opportunamente modulata per sfruttare<br />
al massimo questo effetto a seconda delle specifiche condizioni del terreno e le<br />
caratteristiche climatiche della zona interessata. Naturalmente il processo risulta<br />
tanto più efficace quanto maggiore sono la capacità di trattenere l’acqua da<br />
parte del suolo e quella di evapotraspirazione del sistema suolo – pianta.<br />
La pianta infatti, può essere considerata un sistema idraulico continuo, che mette in<br />
connessione l’acqua presente nel suolo con il vapore acqueo contenuto<br />
nell’atmosfera. In questo sistema lo stato idrico che, come noto, è descritto attraverso<br />
la misura termodinamica del “potenziale idrico” (w), esprime lo stato energetico<br />
dell’acqua. Il gradiente di potenziale nel continuum suolo-pianta- atmosfera<br />
può essere impiegato per guidare il trasporto del flusso idrico attraverso la pianta<br />
dal suolo verso l’atmosfera e in un’applicazione di phytoremediation può essere<br />
ingegneristicamente controllato. La copertura vegetale consente inoltre di ridurre i<br />
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