air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...
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Tutti i boschi considerati presentano una elevata complessità strutturale, con<br />
discrete coperture sia nello strato arboreo, che in quello arbustivo. La componente<br />
arborea è differenziata, con una scarsa presenza di farnia e carpino nei boschi di<br />
Lison e Cessalto, nei quali, invece, abbondano il frassino ossifillo, che evidenzia un<br />
carattere più spiccatamente igrofilo, e l’acero campestre. In nessuno dei rilievi la<br />
farnia è presente nello strato arbustivo, mentre ha una presenza quasi costante nello<br />
strato erbaceo, come plantula, raggiungendo talvolta anche coperture molto elevate.<br />
Lo strato erbaceo è in massima parte dominato da due specie: Hedera helix e Vinca<br />
minor, che talvolta formano estesi tappeti che impediscono lo sviluppo di altre<br />
specie. Si tratta, infatti, di due specie a strategia competitiva, stimolate dagli elevati<br />
contenuti in sostanze azotate del suolo, e nello stesso tempo stress-tolleranti, così<br />
da sopportare anche un elevato ombreggiamento.<br />
Discussione e conclusioni<br />
Dall’esame dei risultati ottenuti è possibile riscontrare come i fattori edafici influenzino<br />
la definizione del paesaggio vegetale a livello di micromorfologia. Ciò è<br />
evidente nel caso dei boschi di Lison e Cessalto, dove la presenza di depressioni<br />
all’interno dell’area, unita al carattere aquico dei suoli, ha favorito la formazione di<br />
consorzi boschivi più igrofili.<br />
Per quanto riguarda il problema del deperimento della farnia, nei contesti meno<br />
igrofili (boschi di Carpenedo, Zacchi, Basalghelle e Cavalier) questo sembra essere<br />
dovuto ad un concorso di cause, in cui entrano in gioco, principalmente:<br />
1. l’interruzione delle pratiche di gestione del bosco, in particolare degli interventi<br />
di ceduazione e della manutenzione delle canalette di scolo presenti all’interno dei<br />
vari siti;<br />
2. la tendenza ad una variazione nella distribuzione stagionale delle precipitazioni;<br />
3. l’abbassamento del livello freatico.<br />
Alle condizioni di asfissia radicale che interessano la farnia, specie nei mesi invernali,<br />
si affiancano le condizioni di deficit idrico estivo dovute al carattere vertico di<br />
alcuni suoli ed all’abbassamento del livello di falda, il che accentua i problemi di<br />
adattabilità della farnia alle variazioni stagionali.<br />
Riguardo l’interruzione delle pratiche di ceduazione, questo problema sembra essere<br />
uno degli elementi che determinano la limitata rinnovazione naturale della farnia.<br />
Consider<strong>and</strong>o gli aspetti legati alla scala paesaggistica, dalle osservazioni compiute<br />
è emerso come i suddetti boschi siano molto isolati ed esposti ai disturbi derivanti<br />
dalla matrice esterna. A determinare tale condizione contribuiscono la ridotta dimensione<br />
dei siti, le pratiche di asportazione del mantello che li ha interessati in<br />
tempi recenti e il forte isolamento, sia geografico che funzionale. La concomitanza<br />
di questi fattori sta gradualmente determin<strong>and</strong>o una semplificazione della componente<br />
floristica dei boschi, con conseguente perdita di biodiversità.<br />
Dal presente lavoro è emerso come l’approccio interdisciplinare utilizzato nella<br />
valutazione dello stato di conservazione dei boschi planiziali permetta di evidenzia-<br />
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