27.05.2013 Views

air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...

air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...

air, water and soil quality qualité - ER Ambiente - Regione Emilia ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

conoscenza dei rischi associati all’inquinamento e che può indirizzare anche la<br />

scelta dei trattamenti di bonifica.<br />

In particolare risulta essenziale la valutazione di come i processi chimici, fisici e<br />

biologici agiscono nel suolo nelle reazioni di assorbimento e rilascio dei contaminanti<br />

da parte della fase solida, con la conseguente modifica delle forme chimiche<br />

che si traduce in una diversa biodisponibilità nei confronti degli organismi viventi,<br />

in grado a loro volta di modificare, con la loro presenza, la biodisponibilità di alcuni<br />

contaminanti (Petruzzelli e Pedron, 2007).<br />

L’utilizzo delle conoscenze dei processi di biodisponibilità è un momento importante<br />

nella scelta e nella applicazione delle tecnologie di bonifica, sia perché alcune<br />

tecnologie si basano proprio sulla biodisponibilità sia perché la valutazione della<br />

biodisponibilità serve per verificare l’applicabilità e l’efficienza del trattamento<br />

prescelto in uno specifico contesto ambientale. Negli ultimi anni si stanno svilupp<strong>and</strong>o,<br />

soprattutto nei paesi scientificamente più avanzati, una serie di trattamenti<br />

di bonifica che utilizzano le conoscenze sulla biodisponibilità dei contaminanti nel<br />

terreno e si indirizzano verso due diverse strategie :quella di ridurre o quella di<br />

aumentare la biodisponibilità. Le tecnologie che riducono la biodisponibilità hanno<br />

lo scopo di impedire, di fatto, il trasferimento del contaminante dal suolo<br />

all’organismo vivente.<br />

Si seguono essenzialmente tre strade:<br />

rimozione della fase labile del contaminate , quindi di quella frazione che più<br />

facilmente può inserirsi nei processi di biodsponibilità<br />

conversione della frazione labile in una frazione stabile (ad esempio la precipitazione<br />

dei metalli), o modifica dello stato redox verso forme insolubili<br />

aumento della resistenza al trasferimento di massa dei contaminanti, ad esempio<br />

mediante processi di biostabilizzazione .<br />

L’impiego di tecnologie non invasive può accelerare i tempi di riutilizzo del sito<br />

senza provocare drastiche modifiche alla qualità dell’ambiente.<br />

Un esempio di green remediation<br />

A titolo d’esempio di una green remediation si può considerare l’impiego di una<br />

copertura vegetale in alternativa ad un capping di tipo tradizionale, che può avere<br />

un effetto devastante sui cicli biogeochimici nel suolo.<br />

Lo scopo principale di questa tecnologia è quello di ridurre il rischio di diffusione<br />

dei contaminanti derivante da processi di infiltrazione delle acque meteoriche e dal<br />

trasporto per via eolica delle particelle più fini di terreno. Il principio su cui si basa<br />

questa tecnologia è quello di sfruttare la capacità intrinseca del suolo di immagazinare<br />

acqua piovana e di trattenerla fino a qu<strong>and</strong>o non viene eliminata mediante i<br />

processi di evapo-traspirazione .<br />

L’applicabilità della tecnologia è legata ad una accurata caratterizzazione del sito e<br />

da una elevata progettualità che deve prendere in esame due aspetti essenziali<br />

la capacità di trattenere l’acqua da parte del suolo<br />

I processi di evapotraspirazione<br />

164

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!