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esposizione. Dobbiamo considerare oramai esausta la gran<br />
vena che in passato trovava modo di zamp<strong>il</strong>lare, con acque<br />
non sempre trasparenti, più dalle buone intenzioni e dal<br />
desiderio che certe cose fossero andate in un certo modo,<br />
che da quello che <strong>il</strong> grande storiografo Lod. Ant. Muratori<br />
(1672 - 1750) chiamava “<strong>il</strong> nerbo del documento”.<br />
Certo, la storia fatta coi soli documenti è arida e, almeno<br />
a livello di coscienza e conoscenza popolare, poco<br />
avvincente. Ma senza la documentazione, correttamente<br />
individuata e intelligentemente interrogata e fatta parlare,<br />
non si può più fare neanche una bella leggenda. Nella storia<br />
seriamente condotta (storia vuol dire, da Erodoto in poi,<br />
indagine, ricerca, prima che narrazione) anche i dati minori<br />
dicono cose interessanti, aprono all’intelligenza<br />
problematizzante sempre nuovi interrogativi. Pensiamo, per<br />
esempio, alla forza evocativa dei nomi: “Maddalene” ricorda,<br />
di primo acchito, la Maria penitente che fece innestare sulla<br />
sobria verità evangelica ricchissime fenomenologie e<br />
immaginative e pittoriche, collegate con l’importanza che<br />
nella religione cristiana ha, o dovrebbe avere, l’esperienza<br />
penitenziale. Sulla stessa direzione, si colloca <strong>il</strong> nome dei<br />
monaci che fan pensare a Girolamo, l’incandescente e<br />
“invettivo” presbitero dalmata che sceglie, per indagare le<br />
Scritture e far penitenza dei peccati, nientemeno che<br />
Betlemme.<br />
Lieti di aver preso visione di questo primo frutto della<br />
fatica intelligente e generosa del Comitato per <strong>il</strong> recupero<br />
del complesso monumentale di Maddalene a Vicenza,<br />
esprimiamo <strong>il</strong> desiderio che tale lavoro apra la strada ad altri<br />
recuperi (pensiamo, solo per un istantaneo riferimento, al<br />
complesso di San S<strong>il</strong>vestro, per restituire al quale<br />
l’importanza che pur merita nel cuore della Città non basta<br />
la passione generosa del prof. Cevese), e formuliamo<br />
l’augurio che sia per tutti - per la Civica Amministrazione,<br />
per la Chiesa particolare, per le Persone che hanno la grazia<br />
di amare la verità della storia e la bellezza dell’arte<br />
d’incoraggiamento e stimolo la benemerenza di pochi.<br />
Vicenza, 16 luglio 1992, Madonna del Carmelo<br />
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+ Pietro Nonis, vescovo