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CAPITOLO VII<br />
LE ASTE PUBBLICHE PER LA<br />
VENDITA DEI BENI DEL CONVENTO<br />
DI S. MARIA MADDALENA<br />
1. LE PROCEDURE PER LE ASTE PUBBLICHE<br />
Esaurite le procedure relative alla soppressione dei<br />
conventi, inizia la seconda fase del lavoro del Magistrato<br />
Aggiunto, consistente nella elaborazione di stime e disegni<br />
dei monasteri soppressi onde consentire ai potenziali<br />
acquirenti di prendere visione dei beni posti in vendita.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> complesso di Maddalene, <strong>il</strong><br />
Magistrato Aggiunto sopra Monasteri, Alessandro Duodo,<br />
incarica <strong>il</strong> pubblico perito Francesco Duodo, 46 suo omonimo,<br />
di elaborare e stimare <strong>il</strong> complesso di Maddalene e le terre<br />
situate dentro <strong>il</strong> suo circondario. E’ opportuno ricordare<br />
infatti, che oltre i chiostri e la Chiesa di S. Maria Maddalena,<br />
facevano parte del convento un ampio appezzamento di<br />
terreno adibito a frutteto, detto brolo e la casa del<br />
lavorante, tuttora esistente, posta a nord del cenobio: <strong>il</strong><br />
tutto era circondato da una mura che delimitava la proprietà<br />
dei frati.<br />
Francesco Duodo, dunque, <strong>il</strong> 9 apr<strong>il</strong>e 1773 consegna <strong>il</strong><br />
suo lavoro al Magistrato Veneziano. La lettura di questa<br />
stima risulta assai interessante, in quanto consente una<br />
ricostruzione meticolosa a precisa dell'intero complesso.<br />
Eccola:<br />
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46 A.S.Vi., Convento di S. Maria Maddalena, busta n. 165<br />
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