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posti in Coltura di S. Croce, contrà delle Maddalene, per<br />

conto del domino Lorenzo Marchesini. 84<br />

Questo fatto ci consente di affermare con quasi assoluta<br />

certezza che a Maddalene nel periodo a cavallo tra <strong>il</strong> 1665,<br />

in cui i Gozi abitavano la "casa dominicale" e conducevano i<br />

duecento campi posti al piano di Maddalene e <strong>il</strong> 1719, anno<br />

in cui Lorenzo Marchesini entra in possesso anche di questi<br />

beni, vi sia stata presente anche la famiglia Morosini, pur se<br />

per breve tempo.<br />

Con <strong>il</strong> ritrovamento tra i traslati della comunicazione<br />

relativa alla cessione delle proprietà dei Gozi ad Alberto<br />

Morosini e poi, attraverso <strong>il</strong> marchese Antonio Sale a<br />

Lorenzo Marchesini, si completa la successione delle varie<br />

proprietà di quella estesa possessione posta al Pian delle<br />

Maddalene, fino alla attuale proprietà della famiglia Dal<br />

Martello.<br />

Anche un altro dato ci consente di verificare con<br />

sicurezza come le proprietà Contarini e Gozi siano confluite<br />

tutte nella famiglia di Lorenzo Marchesini: infatti tornano i<br />

conti con la denuncia presentata da Giulia Marchesini, ultima<br />

discendente di Lorenzo, all’inizio del 1800, in cui dichiara di<br />

possedere oltre alla casa dominicale, posta sul Monte<br />

Crocetta, più di 400 campi al Pian delle Maddalene, quasi un<br />

secolo prima acquistati dal suo avo Lorenzo.<br />

Il primo Gozi noto è del 1400, si chiama Bonisolo Gozi,<br />

padre di Pezolo che nel 1445 con un manipolo di soldati a<br />

spese proprie conservò alla Repubblica Veneta le terre di<br />

Alzano Lombardo, difendendole contro 1’invasione dei<br />

M<strong>il</strong>anesi. Pezolo generò due figli, Zanin e Bonisolo. Da Zanin<br />

discese la linea veneta di questa nob<strong>il</strong>e famiglia Gozi.<br />

Fu Alberto Gozzi a versare centom<strong>il</strong>a ducati per le<br />

necessità della Repubblica Veneta angustiata per la guerra<br />

di Candia, ottenendo in cambio, per se e per la sua<br />

discendenza <strong>il</strong> titolo di patrizio veneto <strong>il</strong> 26 agosto 1646.<br />

Alberto possedeva molti bei quadri, fra i quali una "cena<br />

del Signore" di Jacopo Robusti, detto <strong>il</strong> Tintoretto. Tuttavia<br />

questa linea patrizia durò solo fino all'anno 1698, non<br />

avendo avuto Alberto Gozi eredi maschi.<br />

Durò un secolo in più, invece 1’altra linea Gozi, quella<br />

che iniziò da Bonisolo Gozi, fratello di Zanin, ma anche<br />

questa si estinse nel 1843 allorché morì Giacomo Gozi,<br />

ultimo erede in linea retta del predetto Bonisolo Gozi.<br />

_________________________<br />

84 A.S.Vi., Estimo 1665, busta 700<br />

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