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provvedimento di soppressione venisse eseguito senza <strong>il</strong><br />
rischio di ritrovare le stanze del complesso completamente<br />
svuotate delle masserizie ivi custodite. Ne è riprova la<br />
seconda missiva che <strong>il</strong> capo dei Corazzieri invia all’Aggiunto<br />
una settimana più tardi, <strong>il</strong> 12 settembre 1772.<br />
"A scanso della matturità delle ripetute istruzioni contenute<br />
nell’originario foglio di V E. in via summaria, ho raccolto<br />
possib<strong>il</strong>mente quali fossero state le disposizioni perpetrate<br />
per parte dei Superiori del convento dei Girolimini di S.<br />
Maria Maddalena fuori di questa città, prima della<br />
soppressione decretata dalla provvidenza dell’Ecc.mo Senato<br />
e trovo che si restringono ai seguenti effetti.<br />
Ho r<strong>il</strong>evato che abbino venduto le masserizie necessarie<br />
alla cucina a persone diverse, che vale a dire a chi un capo a<br />
chi l’altro.<br />
Così parimenti delle botti e tinazzi e questi arnesi<br />
parimenti a più persone di quelle vicinanze.<br />
Li stramazzi furono comprati d’un tale Zuanne<br />
Casarotto, gastaldo del marchese Repeta, quale anzi fece<br />
l’acquisto d’un tinazzo delli suddetti. Dicesi parimenti, che<br />
sia stata da essi venduta molta biancheria ma non mi<br />
risultano al presente chi l’abbi acquistata.<br />
Così pure fecero la vendita di tre carri di fieno all’osto<br />
del Morachin Antonio Casola, questo a quanto mi risultano<br />
dall’estese sommarie indagini.<br />
Sopratutto si fa riflessib<strong>il</strong>e per la comune opinione <strong>il</strong><br />
danno inferto col taglio degli alberi nella campagna, la che<br />
peraltro mi sembra che converrebesi fondatamente<br />
verificato con una legale perizia.<br />
Per questi mottivi non sarà minimamente ritardata<br />
l’essecuzione delle pubbliche commissioni, anzichè ho<br />
rinvenuto li più stringenti eccitamenti alli rev.di padre Prior a<br />
procurator di Monte Summano, ora arrivati in questo<br />
convento perché resti consumato per intiero l’affare e mi<br />
stimo presenti gli inventari prescritti.<br />
Con che in continuazione bacio divotamente le mani.<br />
Vicenza, 12 settembre 1772.”<br />
3. GLI INVENTARI DEI BENI DEL CONVENTO DI S.<br />
MARIA MADDALENA<br />
Tra gli ordini che <strong>il</strong> tenente Gualdo impartisce al priore<br />
ed al procuratore del convento di Maddalene c’è soprattutto<br />
quello di redigere gli inventari di quanto presente nel<br />
convento. Ecco, forse proprio perché sapevano di dover<br />
sottostare a questa incombenza, i religiosi si sono disfatti di<br />
quanto era loro possib<strong>il</strong>e, rischiando, come abbiamo letto,<br />
provvedimenti punitivi.<br />
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