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luoghi sono vignati ed abbondano d’uve di buonissima<br />

qualità colle quali si fanno vini prelibati. Colla legna de’<br />

boschi la povera gente fa commerzio in città, ed è alla<br />

stessa gente di grad’aiuto. Scorre per questa valle un rivo<br />

(la Dioma, n.d.a.) che viene dalla Costafabbrica e gira due<br />

ruote di molini, passa alle colture di S. Felice. Ma le<br />

contrade più distinte sono Costiggiola e Biron ". 30<br />

Per consentire alla roggia Dioma di avere acqua<br />

sufficiente a far girare le ruote dei molini e anche per<br />

irrigare le terre, i Loschi nel corso degli anni provvidero con<br />

appositi lavori ad aumentare la portata d’acqua della roggia<br />

predetta. Fu proprio Francesco Loschi, discendente di<br />

Antonio, nel 1584, a dare vita alla controversia per lo<br />

sfruttamento delle acque della Z<strong>il</strong>ia, un fossato trasversale<br />

alla Seriola che nasceva nel luogo chiamato "prà del Zucco"<br />

e che "comincia a correre nei campi del conte Pietro Paulo<br />

Bissaro a va per una fossa posta nella possessione dei padri<br />

sino alla botte o pontesello, e per altre vie bagna li campi<br />

del signor conte Francesco Losco e ultimo luogo, casca nella<br />

Ceriola". Questa particolareggiata descrizione è più volte<br />

ripetuta da diversi testimoni dell’epoca chiamati a deporre al<br />

processo intentato dai frati di Maddalene contro <strong>il</strong> conte<br />

suddetto, proprietario di alcune terre vicine a quelle del<br />

convento acquistate qualche anno prima da tale Steffano<br />

Padoani.<br />

Le divergenze nascono allorché nel 1584 <strong>il</strong> conte Losco<br />

ordina ai suoi lavoranti di rompere un argine fatto erigere<br />

dai monaci del convento di Maddalene sulla Z<strong>il</strong>ia per irrigare<br />

i prati situati nelle vicinanze. Secondo la versione fornita dai<br />

testi chiamati dai frati, questi ultimi hanno sempre avuto, a<br />

memoria d'uomo, <strong>il</strong> diritto esclusivo di sfruttamento di<br />

queste acque, anche perché essi hanno un numero di campi<br />

maggiore di quelli del conte Losco.<br />

L’arroganza di quest’ultimo deve, quindi, a loro dire,<br />

essere punita e la condanna additata ad esempio quale<br />

monito per chiunque intenda calpestare i diritti altrui. Alla<br />

richiesta del priore di Maddalene, padre F<strong>il</strong>ippo Di Grezzani,<br />

<strong>il</strong> podestà di Vicenza istruisce <strong>il</strong> processo contro <strong>il</strong> nob<strong>il</strong>e<br />

Losco. L’intera trascrizione degli atti del processo ha<br />

consentito questa ricostruzione dei fatti. E’ fuori dubbio che<br />

l’accresciuta potenza dei Loschi, ab<strong>il</strong>i nell’aver saputo<br />

rendere fert<strong>il</strong>e una vasta zona paludosa, arrivando con le<br />

loro proprietà a ridosso di quelle dei frati di Maddalene, ha<br />

consentito loro di risolvere di forza le lab<strong>il</strong>i resistenze dei<br />

piccoli confinanti. Non così con i frati Girolimini. Ed infatti,<br />

_________________________<br />

30 R. Menegozzo, Nob<strong>il</strong>i e Tiepolo a Vicenza, Edizioni Nuovo Progetto<br />

scarl, Vicenza, 1990, pag, 12<br />

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